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Presentato il progetto sulla mappatura dei muri poderali del Gemonese

Mercoledì scorso, nella sede della Comunità di Montagna del Gemonese, Michela Contessi ha presentato il progetto sulla mappatura partecipata e condivisa dei muri poderali e merlati del Gemonese, che assurge al miglioramento e all’accesso del patrimonio culturale, incoraggiando le istituzioni e la popolazione alla presa di coscienza di ciò che ci circonda e del suo valore storico e artistico intrinseco. Tutto ciò contribuirà alla conservazione, salvaguardia e valorizzazione di questo patrimonio ancora per molti sconosciuto. Tale progetto ha anche lo scopo di incoraggiare così lo sviluppo e la messa in condivisione delle best pratice, al fine di creare un contesto favorevole alla conservazione del patrimonio stesso.

Il progetto, ha spiegato nella presentazione la dottoressa Contessi, si prefigge come obiettivo di trasmettere valori di tipo culturale e storico alla popolazione, attraverso il coinvolgimento attivo della cittadinanza nella gestione del bene comune, rappresentato, in questo caso, dai muri merlati. 

Il progetto si compone di due fasi. La prima è quella della mappatura partecipativa, che intende promuovere la collaborazione e la cooperazione tra i diversi attori del territorio. Parallelamente si intende raccogliere anche i ricordi, ovvero le testimonianze di persone che, con foto e/o racconti, ci parlano di muri che non ci sono più. È importante coinvolgere la collettività nella gestione del patrimonio territoriale, in quanto custode di memorie. 

Operativamente gli attori di questa fase saranno la popolazione e le scuole. La popolazione è l’anello di congiunzione tra l’Amministrazione comunale e il territorio: verrà chiesto un coinvolgimento al fine di rilevare i muri presenti, utilizzando una scheda di rilievo semplificata e di facile compilazione. Si confida così di riuscire a mappare anche i muri presenti all’interno delle proprietà private. Per quanto riguarda le scuole, l’Isis Magrini Marchetti (classe di Topografia e Rilievo e Informatica) e l’Istituto Comprensivo di Gemona (con Artegna e Montenars) hanno manifestato pieno interesse a partecipare e a collaborare. 

L’Associazione storico-archivistica e archeologica “V. Ostermann” di Gemona, in collaborazione con le Biblioteche del territorio, studierà i registri comunali dal XVIII secolo in poi. Si analizzeranno anche le mappe del catasto napoleonico presenti nell’Archivio di Stato a Udine e i Sommarioni , Che costituiscono la chiave di lettura delle rispettive mappe. 

A conclusione della prima fase, verranno organizzati due convegni. Approssimativamente uno sarà tecnico, con materiali e tecniche costruttive dei muri (calce/malta/fornaci), uso del Gis nella mappatura delle architetture rurali, rilevo e tutela; uno storico, comprendente l’evoluzione del territorio, confronti con le mappe napoleoniche, studio dell’Archivio antico Gemonese. 

Il progetto inizialmente coinvolgerà solo la comunità di Gemona del Friuli, ma successivamente si vuole estenderlo anche alla Comunità di Montagna e a tutti quei territori, regionali ed extra regionali che intendono salvaguardare e valorizzare queste architetture rurali. 

La seconda fase è già stata analizzata e pianificata costruendo obiettivi e azioni in base all’interesse dimostrato dai vari interlocutori già contattati, quali istituzioni (Soprintendenza e Nucleo Tpc), enti pubblici (Comunità di Montagna, Comune di Gemona, Parco Prealpi Giulie, eccetera), testate giornalistiche, inserimento nei progetti di volontariato europeo, itinerari cicloturistici, realizzazione di tour virtuali, abitanti, associazioni, educatori ed insegnanti, studenti e famiglie.

Il progetto, ha concluso Michela Contessi, considerata la possibilità che viene data a tutti gli stakeholder di contribuire, sarà soggetto a monitoraggio e valutazione in modo da permettere aggiustamenti in corso d’opera, di ridefinire il percorso, ripensare e rivedere i metodi in base agli esiti, qualora se ne ravvisasse la necessità.