Venzone, spaccano il vetro di un auto e rubano una borsa, arrestati
Si è conclusa nella scorsa serata del 10 agosto con l’arresto in flagranza di due cittadini italiani di etnia rom, L.B di anni 29, pregiudicato, residente a Tavagnacco e S.R. di anni 32 incensurato, residente a Gemona del Friuli, un’articolata attività di indagine condotta dagli uomini del N.O.R.M. della Compagna Carabinieri di Tolmezzo in stretta collaborazione con i colleghi della Stazione Carabinieri di Lignano Sabbiadoro sotto la direzione della Procura della Repubblica di Udine, che ha coordinato tutta l’attività.
La coppia di giovani, poi tratta in arresto, già oggetto di serrato controllo da parte dei militari dell’Arma è stata sorpresa appena dopo aver infranto il vetro anteriore destro di un’autovettura con targa austriaca, di proprietà di una coppia di turisti di quella nazionalità (lui ingegnere 53enne, lei casalinga 48enne), parcheggiata in località Pioverno nel Comune di Venzone all’imbocco di una stradina che conduce ad un’ansa del fiume Tagliamento. Dall’interno dell’auto i due giovani avevano appena asportato una borsa da donna contenente poche banconote e documenti personali e una macchina fotografica completa di accessori del valore di circa euro 800.
I due hanno cercato di darsi alla fuga ma sono stati bloccati poco oltre dai militari del N.OR.M. di Tolmezzo posizionati a poca distanza dal luogo del furto. La zona era stata, in pochissimi minuti, preventivamente cinturata con un dispositivo di pattuglie che ha coinvolto in sinergia le Stazioni di Venzone, Gemona del Friuli e Tolmezzo, che erano state allertate e anticipatamente coordinate per lo specifico servizio e che stavano presidiando le vicine località meta di turisti, specialmente stranieri, al fine di prevenire la commissione di reati contro il patrimonio e, nello specifico, ai danni di autovetture in sosta.
Gli stessi militari del N.O.R.M. sono riusciti, a seguito di una rapida ispezione dei luoghi, a recuperare la preziosa macchina fotografica e la restante refurtiva che, previo riconoscimento, è stata restituita ai legittimi proprietari. Al termine delle formalità di rito gli arrestati sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Udine, a disposizione della Procura della Repubblica di Udine che è stata tempestivamente informata delle risultanze.