La Infostar di Tarcento punta sulla sostenibilità
Un’industria e un terziario 5.0 che si pone l’obiettivo di supportare e promuovere una visione sostenibile e resiliente, che deve andare a braccetto con quella ambientale. Ne è convinto Cristian Feregotto, amministratore di Infostar, azienda di Tarcento specializzata nella fornitura e nell’integrazione di soluzioni informatiche e digitali.
“Perseguiamo alcuni valori – sottolinea così Feregotto – come la responsabilità sociale d’impresa e la sostenibilità. Credo in quest’ultima così tanto, da aver installato un impianto fotovoltaico di dimensioni importanti e di considerare l’elettricità come unica fonte di energia domestica, cosa che farò anche in azienda appena ne avrò la possibilità”.
Una visione quella dell’imprenditore che si rispecchia nel modus operandi della sua società: “Ciò che cerchiamo di fare, oltre alla suddivisione dei rifiuti, davvero millimetrica, è anche il ridurre l’uso della plastica, a cominciare dalla tazzina del caffè, che beviamo in azienda – spiega -. Per disincentivare lo spreco “usa e getta” utilizziamo quelle in ceramica o in vetro, che posso essere lavate dopo l’utilizzo. È un segnale, benché piccolo, ma sono proprio i piccoli segnali che, messi insieme, poi, fanno massa critica. È chiaro che non saremo noi a rivoluzionare il mondo, ma se noi lo facciamo, lo “esportiamo”, attraverso i nostri dipendenti e, tramite le loro famiglie ad altri, qualcosa, alla fine, scaturisce certamente. L’esempio e il passaparola sono fondamentali”.
C’è poi la questione dell’inquinamento prodotto dalle vetture, soprattutto nelle città, che per Feregotto “va eliminato del tutto, anche perché ci sono le tecnologie per poterlo fare. Io ci credo, tant’é che già da un anno sono un felice possessore di un’auto elettrica, una Tesla, che non fa rumore, non ha emissioni, si collega ad una presa e si ricarica. E, se lo fa utilizzando energia green, il risultato è ancora migliore. Ecco perché l’idea di trasformare l’energia solare in energia elettrica”.
E non solo presso la sua abitazione: “L’idea nostra, in base alle possibilità, è quella di sostituire il nostro attuale parco auto, con vetture elettriche. D’altro canto, siamo stati tra i primi, e ancora tra i pochi, ad aver installato una colonnina per la ricarica elettrica a utilizzo dei dipendenti, clienti e partner. Quando i nostri collaboratori vorranno acquistare un’auto elettrica potranno caricarla gratis presso la sede”.
In generale, rimangono due criticità da affrontare, superabili agevolmente per l’amministratore di Infostar, ossia il costo ancora elevato delle auto full electric e la loro autonomia ridotta, rispetto alle endotermiche: “Alla fine, con gli eco incentivi statali, una vettura elettrica costa più o meno quanto un’auto termica di pari segmento, da cui va però detratto il maggiore costo del carburante di origine fossile e quello di manutenzione, decisamente superiori per un veicolo tradizionale ”, mentre per quel che concerne l’autonomia “sono in deciso aumento il numero delle postazioni di ricarica elettrica, anche ad alta velocità, sostenuti in questo anche da strutture che puntano alla soddisfazione della clientela, come i centri commerciali e gli alberghi, che offrono spesso il servizio di ricarica in forma gratuita. Quindi, facendo alcune soste, che servono anche a rendere un viaggio più piacevole, si potrà ricaricare la propria auto senza rischi e disagi”.
Insomma, per Feregotto parlare di vetture green, significa parlare di elettrico senza se e senza ma, in quanto anche “l’ibrido è una cosa che è ormai superata”.
Sull’approvvigionamento dell’energia green, secondo Feregotto “le fonti rinnovabili sono in crescita e già ampiamente disponibili nel nostro Paese, che è baciato dal sole, soprattutto al centro sud. Andiamo, quindi, convinti sull’eolico e sul fotovoltaico, tra l’altro, le materie prime sono fornite gratis dalla natura”.