Ospedale San Daniele, le opposizioni: «Riccardi generico sulle tante criticità»
“Siamo ancora alle rassicurazioni, restano molte criticità sulle quali l’assessore Riccardi è rimasto assai generico, perciò chiediamo ci sia un dialogo permanente con l’Azienda sanitaria e con la Regione. E il sindaco Valent si metta finalmente al servizio del territorio, comprendendo che sull’Ospedale nessuno è disponibile a compromessi né ad accettare aperture di cliniche private”.
Lo dichiarano i consiglieri comunali d’opposizione di San Daniele del Friuli Paolo Menis, Romano Ovan, Fabio Spitaleri (Gruppo San Daniele Bene Comune) e Carlo Toppazzini (Civica 18-San Daniele), dopo l’incontro di ieri tra l’assessore alla sanità Riccardo Riccardi e i sindaci della Comunità Collinare sul futuro dell’ospedale Sant’Antonio.
“Vogliamo avere certezze – spiegano i consiglieri d’opposizione – su una serie di questioni aperte: i tempi per la conclusione dei concorsi banditi; l’indizione di altri quattro concorsi per i posti di primario vacanti (Nefrologia, Fisiatria, Centro di Salute Mentale e Oncologia); la ripresa della piena operatività del reparto di ortopedia, che dispone della metà dei posti letto pre-pandemia; la risonanza magnetica a mezzo servizio, per la mancanza di personale; le attrezzature mancanti per l’urologia; l’attuazione dell’autonomia dell’Ospedale di San Daniele, con la previsione della direzione sanitaria; la preservazione dell’unità della struttura, che non può dipendere in parte da Udine e in parte da Tolmezzo; la garanzia che sarà preservata la funzione di Ospedale di rete per acuti, con tutte le funzioni base. Su questi punti specifici – puntualizzano – da Riccardi non sono arrivate risposte”.
Per i gruppi di minoranza del capoluogo collinare, “il decreto che indice il bando per il primario di chirurgia è il frutto di un’azione corale di quasi nove mesi, fatta da tanti amministratori ed ex-amministratori locali di tutti gli schieramenti e dagli ex-primari. Confermiamo – ribadiscono le minoranze consiliari – che la valorizzazione dell’Ospedale di San Daniele non è compatibile con la creazione di una clinica privata a due chilometri di distanza dal nosocomio”.