Al via la terza fase del progetto turistico “L’Altra Montagna” di Uniud
È possibile una comunicazione turistica autentica a partire dai valori e dalle narrazioni locali? A questa domanda prova a rispondere “L’Altra Montagna”, il progetto di narrazione e comunicazione partecipata a fini turistici del territorio delle Dolomiti Friulane, uno dei nove sistemi che dal 2009 fanno parte del Bene Dolomiti Unesco. Dopo aver monitorato e indagato gli ambiti territoriali di Frisanco e di Forni di Sopra nelle due edizioni precedenti, parte ora la terza fase del progetto, la cui azione di ricerca coinvolgerà le località di Claut e Forni di Sotto. Coordinata dall’Università degli Studi di Udine, finanziata dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e supportata dalla Fondazione Dolomiti Unesco la sperimentazione è ideata e realizzata dall’associazione Isoipse. Si prevede che la terza edizione del progetto sia completata entro il 2021.
L’innovativa formula progettuale è fondata sull’ascolto delle comunità, sulla raccolta delle testimonianze e degli sguardi di coloro che vivono i luoghi al fine di allineare la comunicazione turistica – e di conseguenza anche l’offerta – ai valori connessi a un tipo di turismo sostenibile, dolce, in accordo con il sentire proprio delle comunità. La nomina di due assessori di riferimento al progetto – rispettivamente Elena Leschiutta per il comune di Claut e Martina Tonello per quello di Forni di Sotto – garantirà un’articolazione e una profondità d’azione più strutturate in questa edizione, fondamentali per il coinvolgimento della comunità e dei portatori di interesse.
Con il coordinamento di Andrea Guaran, professore di Geografia dell’Università di Udine, l’ateneo fornirà il proprio contributo nell’ambito della rete funzionale del turismo sostenibile e della rete della promozione del turismo sostenibile, con particolare riferimento al territorio regionale e all’area delle Dolomiti Friulane. “Da alcuni anni si è consolidato un rapporto di collaborazione con l’associazione Isoipse – dichiara Guaran – che ha prodotto significativi risultati in termini di capacità di coinvolgimento delle comunità locali in processi di costruzione di memorie collettive, al fine di identificare valori e fattori in grado di elaborare un’immagine genuina del territorio di appartenenza e che, a giudizio degli abitanti, valga la pena di essere comunicata”.
Ma quali sono le diverse fasi dell’azione progettuale? “Dopo una serie di interviste mirate – spiega Agata Gridel, assessore a Cultura Istruzione e Programmazione comunitaria del Comune di Ovaro e facilitatrice per Isoipse – con il doppio scopo di acquisire informazioni e intuire collegamenti e contatti per il primo incontro pubblico, è stata organizzata una serata introduttiva al progetto. L’incontro, a cui sono state invitate una dozzina di persone attive nella comunità in veste di opinion leader, ha previsto una presentazione del progetto seguita da alcune attività finalizzate a raccogliere informazioni utili ad analizzare il contesto da un punto di vista ‘narrativo ed emotivo’: da uno sguardo interno alla comunità si è operata una traslazione verso lo sguardo dall’esterno, lo sguardo del turista sostenibile”.
Conclusa la prima fase di mappatura, ricerca e interviste sul territorio, ha preso avvio la seconda fase, deputata all’attivazione di un processo partecipativo di narrazione territoriale. Sulla base degli esiti del primo coinvolgimento alcune brevi domande sono state formulate per acquisire più nel dettaglio visioni e punti di vista di Clautani e Fornesi, mettendo al centro il sentire di chi i paesi li abita e li vive nel quotidiano. Queste riflessioni saranno poi condivise in un incontro pubblico previsto mercoledì 22 settembre a Forni di Sotto (alle 20.15 nella sala consigliare) e lunedì 27 settembre a Claut (alle 20.15 nella sala convegni).
Infine, il progetto elaborerà specifici prodotti di comunicazione turistica sostenibile, sia fisici sia digitali, capaci di tradurre l’unicità dei luoghi e la pluralità delle voci e di facilitare l’incontro tra i visitatori e gli abitanti, in collaborazione con PAN – iniziativa artistico culturale ideata all’interno di “Oltreilprogetto” finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia sul bando POR FESR 2014-2020, Attività 2.1.b.1 bis e incubata in Area Science Park e nel Polo Tecnologico Alto Adriatico Andrea Galvani.
L’iniziativa nasce nell’ambito della convenzione di durata biennale tra il Servizio biodiversità della Direzione centrale risorse agroalimentari, forestali e ittiche Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e il Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società Università di Udine dal titolo “Partecipazione alle attività delle reti funzionali della Fondazione Dolomiti UNESCO e inerenti la promozione delle Dolomiti friulane, nonché la conservazione, la comunicazione e la valorizzazione del bene Dolomiti Unesco patrimonio dell’umanità”.