CarniaTerritorio

Trasferimento Beni collettivi, le frazioni di Ovaro sollecitano il Comune

Il Canal di Gorto, con la Val Canale e il Carso, è il territorio regionale ove più diffuse sono le esperienze di gestione comunitaria dei Beni collettivi. Vi operano, infatti, 4 Amministrazioni frazionali, ovvero Givigliana e Tors, Ovasta, Pesariis, Tualiis e Noiaretto, e 3 Comunioni familiari, cioé Collina, Liariis, Tualiis e Noiaretto (in questa parte di Carnia denominate “Consorzi privati”).

Ultimamente le Comunità di Clavais e di Liariis, prime in Friuli, non si sono lasciate sfuggire le opportunità assicurate dalla Legge statale 168 del 2017 (“Norme in materia di domini collettivi”), che ha completamente rivoluzionato la normativa del settore, cancellando definitivamente gli antichi pregiudizi liquidatori e centralistici della Legge fascista 1766 del 1927.

Prima Clavais, nell’estate del 2020, e poi Liariis, fra luglio ed agosto di quest’anno, hanno provveduto a costituire i rispettivi Domini collettivi, attraverso Assemblee di Comunità e formali votazioni, aperte a tutti i frazionisti residenti.

Oggi giorno, dunque, sono 4 le Proprietà collettive attive nel territorio del Comune di Ovaro; i Domini collettivi di Clavais e di Liariis, infatti, si sono aggiunti alla storica Amministrazione di Ovasta e al Consorzio di Liariis, a riprova di un dinamismo e di un ritrovato protagonismo delle antiche “Vicìnie” e “Comunità di villaggio”, che ancora si riscontra raramente in altre realtà regionali, pur simili per storia e connotati territoriali.

I neonati Domini collettivi carnici sono stati affidati dalle rispettive Comunità a due Comitati di Amministrazione, che risultano composti, nel caso di Clavais, dal presidente Mattia Primus e dai consiglieri Giovanni Brovedan, Dario Puschiasis, Mirco Zanier e Marzia Pachner. Le votazioni di Liariis, svoltesi l’8 agosto con la partecipazione del 43% degli aventi diritto, pari a 70 frazionisti, hanno portato all’elezione di Carlo De Caneva (successivamente scelto come presidente), Luigi Crosilla, Josef Gloder, Pio Corva ed Elisa Solari.

Mentre a Clavais è già stato elaborato e sottoposto al voto dell’Assemblea di Comunità lo Statuto, che orienterà l’azione amministrativa del Comitato di gestione, tale percorso partecipativo è l’attuale impegno del gruppo guidato da De Caneva.

Il documento approvato unanimemente a Clavais il 25 ottobre 2020, lascia trasparire appieno i valori di riferimento della Proprietà collettiva e le tradizionali funzioni economiche, sociali e ambientali di quell’”altro modo di possedere”, evidenziato dal patriota politologo Carlo Cattaneo già nel 1800 e riproposto ai giorni nostri dal presidente emerito della Corte costituzionale Paolo Grossi.

Lo Statuto della frazione ovarese, inoltre, richiama il fondamentale riconoscimento sancito dalla Legge 168/2017, che definisce i Domini collettivi “ordinamento giuridico primario delle comunità originarie”, soggetto unicamente alla Costituzione, e gestore unico dei “beni di proprietà collettiva” e dei “beni gravati da uso civico».

Il Comitato di gestione del Dominio collettivo di Liariis

Ai nuovi Comitati è attribuita automaticamente dalla legge stessa “personalità giuridica di diritto privato”, riservando alle Amministrazioni comunali un ruolo residuale, esercitabile soltanto in assenza dell’iniziativa delle Comunità (l’articolo 2 della norma statale stabilisce, infatti, che “In mancanza di tali enti i predetti beni sono gestiti dai comuni con amministrazione separata”).

«A fronte di tali innovazioni legislative e dell’assuzione di responsabilità delle Comunità di Clavais e di Liariis – dichiarano Mattia Primus e Carlo De Caneva, unitamente agli esponenti dell’Alleanza friulana Domini collettivi, Delio Strazzaboschi e Luca Nazzi, che hanno seguito l’iter di applicazione della Legge 168 –, stride l’atteggiamento del Comune di Ovaro. Se, in passato, la farraginosità dei procedimenti previsti dalle norme del secolo scorso e gli influssi nefasti dell’indirizzo politico e culturale impresso dalla dittatura fascista potevano, forse, giustificare qualche titubanza e ritrosia, oggi ciò non è più tollerabile».

I portavoce delle frazioni ovaresi fanno riferimento alle difficoltà frapposte dalla burocrazia municipale al formale trasferimento dei Beni collettivi dall’Amministrazione comunale, che li ha avuti in gestione a partire dal Ventennio fascista, ai nuovi Comitati di gestione dei Domini collettivi. «Abbiamo formalmente richiesto tale passaggio, con la conseguente intestazione catastale, nel novembre 2020 – dichiara il presidente Primus, a nome della Comunità di Clavais –, ma nella risposta giuntaci soltanto 9 mesi dopo, l’Amministrazione comunale si limita a comunicarci di attendere ancora chiarimenti dalla Regione su “modalità e tempi relativi alla procedura”. Riteniamo tale atteggiamento inaccettabile e irresponsabile e pertanto, il 29 agosto, abbiamo dovuto ribadire che le uniche procedure che vanno obbligatoriamente seguite sono quelle previste dalla Legge n. 168/2017, oltre naturalmente alla tempestività nelle risposte a istanze debitamente protocollate».

Per sgomberare il campo da intralci, dilatori e ostruzionistici, e per prevenire il riproporsi di tale “impasse” anche nel caso dei Beni della Comunità di Liariis e di altre frazioni che intendessero intraprendere il cammino di costituzione, il Dominio collettivo di Clavais ha da tempo inviato in Municipio la delibera con la quale il Consiglio comunale di Rigolato, già nel 2007, aveva formalizzato la consegna del patrimonio immobiliare e finanziario delle Frazioni di Givigliana e Tors (all’indomani della ricostituzione di quell’Amministrazione frazionale), nonché i riferimenti della costosa Ricognizione dei Beni collettivi dei Comuni della Val Degano, realizzata nel 2013 e recepita dal Portale cartografico webgis della Regione.

(in copertina Clavais e Liariis)