Le prospettive di Canal del Ferro e Valcanale nell’incontro sindaci-Regione
Poter mettere a sistema le componenti della montagna friulana per farne emergere le potenzialità di crescita e valorizzazione attraverso la neonata Comunità di montagna e i soggetti come Friuli Innovazione, con l’obiettivo di assicurare all’intero territorio un’adeguata fruizione delle risorse che saranno messe a disposizione dal Pnrr, mantenendo alta l’attenzione rivolta dalla Regione all’area.
Questo, in sintesi, il percorso individuato dalla Regione per il rilancio della montagna, enunciato all’unisono dagli assessori alle Risorse agroalimentari e forestali, Stefano Zannier, e all’Istruzione e formazione professionale, ricerca e innovazione, Alessia Rosolen, intervenuti a Pontebba all’evento organizzato nella sede della Comunità di Montagna per illustrare le prospettive di valorizzazione del territorio ai sindaci e ai rappresentanti degli enti e delle realtà dell’area.
Lungo questo percorso, come hanno detto ancora i due esponenti della Giunta regionale, l’obiettivo principale dev’essere quello di creare le condizioni affinché la montagna friulana affronti e vinca una sfida di carattere culturale, superando i campanilismi e le diffidenze che, seppur motivate dal susseguirsi di vicende legate alla storia e all’orografia dell’area, nel terzo millennio non hanno più ragione di esistere. L’ottica da privilegiare nell’intraprendere questa strada consiste nell’affrontare la crescita e i processi di innovazione in una chiave moderna, adeguata al cambiamento degli scenari economici e sociali. Ovvero, mediante forme di collaborazione e iniziative di rete che possano consentire di amplificare gli effetti degli interventi dello Stato, ma anche di quelli europei e regionali. Questa la vera barriera che la montagna deve saper superare anche per poter cogliere le occasioni che si aprono in un momento nel quale l’economia regionale sta evidenziando segni di netta ripresa e di crescita dopo il periodo oscurato dalla pandemia.
In apertura dell’incontro, il presidente della Comunità Fabrizio Fuccaro aveva anticipato attese e criticità della montagna friulana, per poi lasciare spazio all’intervento dell’assessore Rosolen.
L’esponente regionale ha ribadito l’attenzione e l’impegno dell’Amministrazione, disponibile soprattutto a favorire i processi innovativi che riguardino il tessuto sociale e culturale per individuare nuovi modelli di istruzione e di opportunità nel mondo del lavoro.
La Regione, con Friuli innovazione, ha aggiunto, intende tracciare una linea omogenea di sviluppo, e l’occasione odierna aveva l’obiettivo di ascoltare e recepire le attese e le ipotesi per le nuove opportunità del territorio, al fine di dare risposte specifiche e concrete alle rispettive realtà.
Trasferire al territorio innovazione, che è uno degli obiettivi prioritari della Regione, significa anche valorizzare il trilinguismo con lo scopo di ridurre lo spopolamento e di preservare le identità.
In questo senso, ha ricordato Rosolen, va interpretato il nuovo corso di formazione all’Its di Amaro, rivolto ai ragazzi che si intendano specializzare nelle attività della filiera del legno.
Lo sviluppo della montagna, ha concluso l’assessore, non può trascurare il processo della transizione energetica da affrontare considerando le esigenze della sostenibilità ecologica anche attraverso la creazione di una rete di sistema: l’obiettivo deve essere quello di rendere competitive anche le micro e mini aziende presenti sul territorio, capaci di garantire occupazione.
L’assessore Zannier ha poi specificato che la delega assegnatagli in seno alla Giunta regionale sintetizza il ruolo che la Regione intende avere nei confronti del comprensorio montano: quello della programmazione delle politiche settoriali assieme alla vigilanza sull’adeguato impiego delle risorse pubbliche assegnate.
Il tutto anche attraverso il coordinamento delle realtà che operano in montagna e avvalendosi di soggetti terzi come lo è Friuli innovazione.
Quetso incontro, ha aggiunto, serve alla Regione per poter programmare interventi specifici e per recepire proposte e nove opportunità che emergano dalle rispettive realtà. Investire nella sperimentazione e nella specialità dei nostri territori, ha detto Zannier riprendendo l’intervento dell’assessore Rosolen, significa passare a trattare le tematiche concrete della politica per la montagna.
Perché non è realistico pensare, ha puntualizzato, che le scelte possano ottenere gli stessi effetti in realtà diverse tra loro e caratterizzate da marcate specificità; per questo serve una programmazione attenta alle esigenze delle componenti del territorio.
E proprio per questo, ha concluso, la Regione individua la Comunità di montagna quale soggetto attuatore delle politiche settoriali: è in grado di recepire al meglio le esigenze sul territorio, è il diretto interlocutore dell’Amministrazione regionale e deve poter essere in grado di creare una rete fra i soggetti del territorio.