Il PD dell’Alto Friuli: «Sulla sanità nel territorio i sindaci alzino la voce»
“Desta molta preoccupazione la situazione che si è venuta a creare nell’ASP Luigi Scrosoppi di Tolmezzo e ancora di più preoccupa il depotenziamento, o addirittura chiusura, della RSA che nella casa di riposo era ospitata”.
Lo scrive in una nota il Partito Democratico dell’Alto Friuli: “Si parla di carenza di personale infermieristico, problema vecchio che investe tutte le strutture sanitarie, ma non si precisa se questa diaspora di infermieri dalla casa di riposo tolmezzina non sia dovuta anche a deficit organizzativi che hanno reso insostenibile il loro lavoro, oppure a un prolungato mancato riconoscimento degli sforzi fatti dagli infermieri per coprire tutti turni in numero sempre più ristretto – dicono i dem -. Comunque il risultato è che ben 28 posti letto sono vuoti e che le famiglie carniche devono sottoporsi a lunghi tempi di attesa per poter affidare i loro cari al personale dell’ASP, costretti nel frattempo a difficili equilibrismi per sostenere un menage familiare complicato o a trasformarsi in datori di lavoro, con tutta la fatica e tutti gli oneri amministrativi connessi, per assumere badanti dai costi notevolissimi e comportanti rapporti personali spesso non facili. Nel contempo il gran numero di ospiti mancanti, e la conseguente diminuzione delle entrate, probabilmente renderà inevitabile un aumento delle rette per chi è degente e di chi lo sarà”.
“La situazione della RSA è ancora più drammatica – prosegue la nota del PD dell’Alto Friuli -. Dopo più di tre lustri di permanenza nella struttura della “Scrosoppi”, una ventina di posti letto che spesso non erano sufficienti, adesso le difficoltà della casa di riposo si ripercuotono anche sulla RSA, che dovrà essere spostata all’interno dell’Ospedale con un numero dimezzato di posti letto. Pur tralasciando il fatto che anche l’Ospedale è carente di personale, che per questo motivo almeno fino alla fine di novembre a Tolmezzo non ci sarà nemmeno un posto di RSA, resta il fatto che più della metà dei degenti che avranno bisogno di essere ricoverati nella RSA dovrà andare a Gemona, che evidentemente non ha le stesse difficoltà di Tolmezzo, con gli inevitabili aumenti di disagi e di difficoltà per i parenti dei ricoverati. Su questi aspetti sarebbe opportuno che si alzassero le voci di tutti i sindaci carnici. Se il sindaco di Gemona batte i pugni in Regione e riesce a ottenere, perché non fanno lo stesso i nostri sindaci?”.
“Il Pd dell’Alto Friuli esprime preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare e chiede a tutti i sindaci carnici un atto forte e condiviso che tuteli l’ospedale della montagna, rivendichi primariati e specialità presso la struttura ospedaliera ma anche ai servizi socio assistenziali, ad esempio il CSM, assicuri adeguate risorse alle case di riposo affinché possano procedere alle dovute assunzioni di personale che assicurino la gestione a tutela degli anziani, prevedendo particolari forme di incentivo per favorire la permanenza di figure professionali sul territorio montano. Inoltre – conclude la nota – chiediamo che i sindaci impegnino la Regione a rafforzare la medicina territoriale, programmando chiaramente assunzioni di personale e rafforzando le specialità dell’ospedale della montagna. L’utilizzo dei fondi PNRR deve tener conto di queste necessità”.
(nella foto l’Asp Scrosoppi di Tolmezzo)