Sciopero di 8 ore alla Lima Corporate di San Daniele
Le Segreterie territoriali FIM-CISL, FIOM-CGIL e UGL Metalmeccanici, unitamente alle RSU degli stabilimenti produttivi della Lima Corporate di San Daniele, dopo aver preso atto dell’indisponibilità della società a riaprire un confronto per il Premio di Produzione, hanno proclamato uno scopero di 8 ore per ogni turno di lavoro nella giornata di giovedì 18 novembre.
“Diamo seguito a quanto stabilito nelle assemblee dei lavoratori del 4 novembre, che hanno approvato con voto palese un pacchetto di 16 ore di sciopero contestualmente all’immediato blocco dello straordinario e della flessibilità – dicono Fabiano Venuti della Fim Cisl e David Bassi della Fiom Cgil -. Riteniamo inoltre grave e irrispettosa la mancanza di informazioni, da parte della Direzione Aziendale, in merito all’imminente acquisizione della società da parte di un grosso concorrente, cosi come da ultime notizie apprese dai mass-media. L’azienda, trincerandosi dietro un laconico ‘no comment’, non risponde di fatto alle richieste di chiarimento delle RSU su questo importante passaggio, specie in merito alle garanzie occupazionali e alla tenuta complessiva dell’assetto aziendale rispetto ai siti produttivi sul suolo nazionale, ovvero Villanova di San Daniele del Friuli e Calatafimi-Segesta, in Sicilia”.
“L’attuale politica aziendale di contenimento del costo del lavoro, che si concretizza con la chiusura sulla trattativa sul PDR e le notizie apparse sulla stampa specialistica nazionale, sulla possibile acquisizione da parte di un grosso concorrente, preoccupano i lavoratori – aggiungono i sindacalisti friulani, ma le considerazioni sono fatte proprie anche dai colleghi siciliani -. Pertanto alle ragioni dello sciopero aggiungiamo anche la protesta per la mancanza di trasparenza e coinvolgimento delle rappresentanze sindacali su una operazione che riguarda centinaia di dipendenti e le loro famiglie, che riteniamo siano i veri ‘azionisti di riferimento’ della Lima Corporate”.