Segnali di ripresa per il settore manifatturiero FVG
“La difficoltà delle aziende a reperire alcune figure professionali è stata acuita anche da una cultura della formazione che nel passato ha tralasciato i percorsi tecnici privilegiandone altri e da alcune politiche assistenzialistiche che non incentivano la ricerca di occupazione. E’ necessario valorizzare gli Its e rivedere politiche nazionali improntate all’assistenzialismo”.
Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, al quarto dei sei incontri di “conoscere per competere”, il ciclo di appuntamenti ospitati dagli enti consortili di sviluppo economico locale del territorio e organizzati con l’Agenzia Lavoro & SviluppoImpresa e gli esperti della materia della direzione centrale per parlare di incentivi e misure regionali alle imprese.
Alcune politiche assistenzialistiche secondo Bini sono disincentivi al lavoro: “la discrasia fra indice di disoccupazione, che è ancora alto nel Paese, e la mancanza di figure professionali qualificate ma anche di soft skills potrebbe essere spiegata anche considerando che la differenza fra il salario e gli incentivi assistenziali, quando è di qualche centinaio di euro, può non incentivare la ricerca del lavoro”.
Dopo i saluti del presidente del Consorzio di sviluppo economico per l’area del Friuli (Cosef), Claudio Gottardo, e l’intervento di Anna Mareschi Danieli presidente di Confindustria Udine, Bini ha approfondito il tema dell’accesso al credito una delle novità delle misure inserite nella norma SviluppoImpresa.
“La grande novità è che finalmente l’accesso al credito diventa una vera leva di politica economica e usa fino in fondo la nostra autonomia regionale per costruire pacchetti davvero competitivi sul mercato del credito – ha chiarito l’esponente della Giunta Fedriga -. Aggiungiamo infatti un contributo in conto capitale che può fare arrivare il prestito a tasso zero. E lo facciamo orientando gli investimenti verso l’occupazione, l’economia circolare, la sostenibilità”.
Non più quindi linee di credito complesse e non sempre competitive rispetto alle condizioni di mercato, ma una profonda riforma che semplifica gli strumenti e agevola le imprese nei loro investimenti.
“Investimenti che sono ripartiti – ha aggiunto Bini – e che devono essere sostenuti come ci mostrano i dati dell’osservatorio realizzati dall’Agenzia Lavoro & SviluppoImpresa insieme alla direzione centrale lavoro e a Format research”.
Dati che, come ha informato l’assessore regionale alle Attività produttive, riferendosi in particolare all’andamento economico e occupazionale del comparto manifatturiero, mostrano una ripresa in regione con numeri che vanno al di sopra della media nazionale: “il clima di fiducia ha indicatori in crescita, con imprese che evidenziano una buona tenuta. I dati rilevano ad esempio che il 40,6% delle aziende ha buone prospettive mentre un anno fa la percentuale si attestava al 26,9 %. L’indagine rileva anche il miglioramento dei ricavi, se pur settorializzato, mentre dà conto di una sofferenza, soprattutto a causa dei ritardi in alcune parti della componentistica e dell’aumento del costo dell’energia, nei comparti dell’automotive e della metalmeccanica”.
“In questo momento e con le risorse a disposizione, è necessario proporre progetti ambiziosi per fare un salto di qualità anche nell’industria, progetti in grado di essere volano di crescita e sviluppo per il territorio. La Regione – ha specificato Bini – è in grado di riversare parte degli stanziamenti a favore del mondo produttivo, nei consorzi in primis, sostenendo gli investimenti. Per il Cosef ad esempio abbiamo allocato le prime risorse per la realizzazione di un centro servizi nella zona industriale udinese”.
In area Cosef i dati di sintesi del primo quadrimestre riferiti alla misura incentivi all’insediamento mostrano 14 progetti finanziati, con un importo finanziato pari a a 5.730.000 euro e un volume complessivo di investimenti attivati pari 41.400.000 euro con un impatto occupazionale di 81 assunzioni.
Bini ha rimarcato, infine, la volontà di proseguire non solo nell’ascolto delle esigenze del territorio ma anche nel rendere ancora più conosciute e accessibili le misure dedicate all’imprenditoria regionale.