Oltre 1300 firme raccolte per la petizione salva-acqua del Tagliamento
Alle 1307 firme raccolte dal Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento, integrate dalle sigle dei consiglieri regionali Luca Boschetti (Lega), Cristian Sergo (M5S), Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia) e Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), va garantita una risposta affinché non facciano la fine del corso d’acqua che vogliono difendere. Questo l’auspicio espresso dal presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, nel ricevere dal presidente del Comitato promotore, Franceschino Barazzutti, la petizione volta a ridare acqua al fiume che, nel tratto medio-basso del suo percorso, segna il confine tra Friuli Venezia Giulia e Veneto. “La questione acqua va affrontata nella tripla visione sociale, economica e ambientale – ha commentato ancora Zanin – perché perdere bellezza significa anche perdere ricchezza”.
“L’Assemblea legislativa, principale rappresentanza dei cittadini, dedichi attenzione prioritaria al Tagliamento”, ha esortato l’ex sindaco di Cavazzo Barazzutti, classe 1936, ideale portavoce delle comunità più coinvolte – in particolare Preone, Enemonzo e Socchieve – rispetto a problematiche imputate “a derivazioni indiscriminate nel suo tratto montano” che hanno provocato “la riduzione dell’alveo a un’arida distesa desertificata o, nel migliore dei casi, percorsa da un moribondo filo d’acqua”.
La dettagliata richiesta dei proponenti al Consiglio regionale, quindi, è quella di affrontare urgentemente e di petto la situazione, ponendo in atto le necessarie iniziative per restituire al Tagliamento una costante portata dignitosa in attesa del passaggio del sistema idroelettrico alla Regione.
In particolare, come spiegato da Barazzutti, nei periodi dell’anno in cui le centrali di Ampezzo e di Somplago funzionano in modo ridotto o sono addirittura ferme va ripristinato integralmente il corso montano del fiume, lasciandone defluire le portate aprendo gli scarichi dei manufatti di captazione e di sbarramento, dighe escluse.
Inoltre, in vista dei bandi di assegnazione della concessione degli impianti idroelettrici del Tagliamento, si preveda nei capitolati un regime di funzionamento tale da garantire che il Tagliamento “da schiavo dell’idroelettrico torni ad essere effettivamente il re dei fiumi alpini”. “Operare in tal senso – ha precisato Barazzutti, evidenziando come tutti i firmatari ripongano piena fiducia nelle istituzioni – avrebbe una valenza ecologica ma anche turistico-sportiva, consentendo fra l’altro di riprendere le competizioni di canoa”.
Nel sostenere la petizione salva-acqua del Tagliamento, i quattro consiglieri che hanno posto la firma hanno sottolineato l’urgenza di porre la questione all’ordine del giorno della IV Commissione. Di “intervento importante a salvaguardia del bene pubblico” ha parlato Boschetti, mentre Sergo ha evidenziato “l’attesa per una legge annunciata dall’assessore Scoccimarro che, per quanto di competenza della Regione, dovrà mettere ordine. Ma servirà un impegno a più livelli”.
Definendo Barazzutti “un esempio di passione e capacità al servizio della comunità”, Moretuzzo ha sottolineato che “il modo in cui tuteleremo il Tagliamento sarà fondamentale per lo sviluppo del territorio. Il tema irriguo sarà sempre più centrale a causa dello sfruttamento delle risorse idriche da parte di un modello agricolo da ripensare”. “Stiamo esagerando nel destinare risorse a bacini idrici destinati all’innevamento artificiale – è infine intervenuto Honsell – quando il tema della difesa delle acque, come quelle del Tagliamento, richiede a gran voce un’impronta idrica ben diversa”.
(in copertina da sinistra Honsell, Boschetti, Zanin, Barazzutti, Moretuzzo e Sergo)