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È Paularo il primo comune friulano ammesso ai “Villaggi degli Alpinisti”

Salgono a 6 i Villaggi degli Alpinisti (VDA) in Italia. Dopo la Val di Zoldo (Dolomiti bellunesi), Mazia e Longiarù (Alto Adige), Triora (Liguria) e Balme (Piemonte), alla famiglia delle località alpine immerse in una natura incontaminata, prive di strutture impattanti e caratterizzate dal permanere di tradizioni mantenute vive dalla popolazione, si aggiunge ora Paularo.

La Val d’Incarojo è stata ammessa a questo circuito internazionale, di cui al momento fanno parte 36 località tra Austria, Italia, Slovenia, Svizzera e Germania, che promuove uno sviluppo sostenibile delle aree montane, con un occhio di riguardo alle strategie e alle possibilità di crescita futura incentivando forme di turismo sempre più rispettose dell’ambiente e promuovendo una frequentazione della montagna responsabile e attenta.

I VDA, che nascono da un progetto del Club alpino austriaco a cui oggi partecipa anche il Club alpino italiano, sono piccole località montane che sono riuscite a conservare le loro meraviglie naturali e culturali e che intendono impegnarsi in maniera consapevole per un futuro sostenibile.

“Grazie a chi ha offerto questa occasione alla nostra comunità e a chi ha lavorato affinché fossero riconosciute le qualità di Paularo – dice il sindaco Marco Clama -. Un ringraziamento va al Cai e in particolare alla Sezione di Ravascletto, che due anni fa aveva proposto all’amministrazione questo importante percorso. Importante il supporto dell’Università di Udine, che ha collaborato con il Comune e la Sezione Cai nell’iter progettuale. Il riconoscimento del marchio rappresenta una prova delle ottime qualità naturali, paesaggistiche, culturali e alpinistiche di Paularo che attraverso boschi, malghe, pascoli e sentieri offre ai visitatori scorci e itinerari unici”.

“Sono soddisfatto di aver fatto passare il concetto che la vallata di Paularo è un patrimonio da preservare in modo responsabile – dichiara Onorio Zanier, presidente della Sezione Cai Ravascletto -. Gli amministratori e la comunità sono consapevoli di ciò che il nostro territorio può offrire, puntando ad un modello di sviluppo capace di valorizzare le tante risorse che già possediamo, anziché copiare modelli di sviluppo turistico che spesso trasformano le montagne in luna park”.

Il progetto ben si sposa con altre iniziative, come ad esempio l’Ecomuseo “i Mistirs”, ma anche con le attività produttive locali legate all’agricoltura, zootecnia, selvicoltura naturalistica e artigianato.

La selezione è iniziata circa 2 anni fa ed è stato un cammino complesso sul quale Paularo e il Cai puntavano molto. La candidatura è stata accolta il 13 dicembre. Infatti, “se Paularo, il paese dei Mestieri e dell’ingegno, entra a far parte del circuito dei VDA è perché la Commissione ha trovato in questa realtà scenari ricchi di fascino, ambienti di interesse alpinistico e paesaggi culturali e naturali intatti, non deturpati dalle grandi infrastrutture”, aggiunge Annino Unida, delegato dall’amministrazione a seguire il progetto.