Stato di agitazione per il personale dell’Azienda Sanitaria Friuli Centrale
“Ci troviamo qui a seguito di un percorso di assemblee che ha toccato gran parte delle strutture di ASUFC da nord a sud, questo percorso ci ha dato il pieno mandato da parte di tutti i dipendenti ad indire lo stato di agitazione di tutto il personale del comparto dell’Azienda Sanitaria. C’è un malcontento diffuso in tutte le realtà aziendali causato dalla pessima gestione di questa direzione aziendale”.
Lo ha detto questa mattina di fronte all’ospedale di Udine il Segretario Generale UIL FPL FVG Stefano Bressan.
“Le problematiche maggiormente sentite dal personale vanno dalla mancata assegnazione delle fasce ormai ferme da sei anni, unico caso in tutte le aziende regionali, che provoca una perdita media mensile di € 80 a tutti i dipendenti che ne beneficerebbero, alla mancata applicazione del CCNL nel conferimento degli incarichi a oggi in larga parte assegnati a dei facenti funzione nominati senza alcuna selezione e pagati con i fondi impropri che potevano essere utilizzati per tutto il personale – continua Bressan -. C’è poi la grave carenza di personale, a cui si aggiunge una poco attenta distribuzione delle risorse, i pagamenti del 2021, RAR, prestazioni aggiuntive, campagna vaccinale, straordinari”.
“Il territorio che doveva essere il centro della riforma risulta essere dimenticato a favore di una gestione Udine centrica delle risorse a partire dalla Bassa Friulana fino ad arrivare all’Alto Friuli – ha affermato ancora il sindacalista -. E’ nostra intenzione, qualora il Direttore generale non garantisca una seria apertura alle nostre rivendicazioni, dichiarare lo sciopero di tutti i lavoratori del comparto di ASUFC. A questo punto e davanti a così gravi situazioni – conclude Bressan -, non intendiamo arretrare di fronte ai soliti impegni e promesse, ad azioni concrete risponderemo con serietà e collaborazione costruttiva che da sempre ci contraddistingue”.