Concluso a Venzone l’addestramento lungo 45 giorni di un’ottantina di alpini
“Il cappello alpino e la sua penna nera sono simboli dell’identità del nostro Friuli. Il loro valore parla di abnegazione, sacrificio e aiuto a chi è nel momento del bisogno, oggi forse più di ieri. Il profondo senso di appartenenza, il costante e tacito riconoscersi, nel silenzio di una incondizionata disponibilità, raccontano di un alpino che non si risparmiò nei terribili frangenti della tragedia del terremoto del 1976, di cui tra pochi giorni ricorre l’anniversario.
Lo ha detto l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli, che questa mattina, in rappresentanza della Giunta, ha partecipato a Venzone, negli spazi della caserma “M. Feruglio”, alla cerimonia organizzata per la conclusione della prima sessione straordinaria del Modulo integrativo truppe alpine per le penne nere dell’Esercito assegnate ai reggimenti della Brigata alpina “Julia”.
È fortissimo e inscindibile il legame che unisce la popolazione del Friuli Venezia Giulia agli alpini, in prima linea nell’aiuto alle popolazioni che il 6 maggio di 46 anni fa vissero il dramma dell’improvvisa perdita di affetti, case, di interi paesi rasi al suolo dalla furia del sisma.
Zilli ha ricordato che la loro generosa opera è sempre viva nel cuore dei friulani e che la penna nera unisce le generazioni nel segno della solidarietà, in un sentimento di pace tanto importante da trasmettere oggi, nel delicato momento internazionale che stiamo vivendo per il conflitto in Ucraina.
Alla cerimonia hanno preso parte il comandante della Brigata alpina “Julia”, le associazioni combattentistiche e d’arma, gli amministratori del Municipio di Venzone e dei Comuni contermini.
Presenti un’ottantina di militari dei reparti della “Julia”, impegnati dal 14 marzo al 29 aprile in un addestramento di specialità. Tutti loro hanno avuto l’onore, oggi, di indossare per la prima volta il cappello alpino: un traguardo, come ha sottolineato l’assessore regionale, che rende loro onore e onora queste terre e i loro abitanti.
L’addestramento per i corsisti ha previsto lezioni teoriche e pratiche di topografia e sull’utilizzo degli apparati radio. Si sono svolte marce in montagna, anche continuative, con pernottamento nei boschi. Infine un corso basico di alpinismo: i giovani volontari hanno partecipato a lezioni teoriche ed effettuato test pratici.