Automotive Lighting vuole investire ancora di più a Tolmezzo ma manca la manodopera specializzata
Cosa rende un territorio più o meno attrattivo per un’azienda? E quali sono i fattori che permettono all’occupazione e, dunque, ad un territorio, di crescere e trovare la strada dello sviluppo? Tra gli ingredienti ci sono senz’altro le competenze, sempre più difficili da trovare anche in Friuli Venezia Giulia e alla presenza delle quali sono subordinate le scelte e gli investimenti anche di grandi aziende insediate in regione.
E’, ad esempio, il caso della Automotive Lighting di Tolmezzo, gruppo Marelli, specializzata nella realizzazione di sistemi di illuminazione posteriore per le vetture di alta gamma delle principali case automobilistiche mondiali, da Bmw a Porsche, passando per Alfa Romeo, Maserati, Jaguar e Volvo. Circa un migliaio di dipendenti, di cui un terzo donne e molti giovani. Un’azienda fortemente radicata sul territorio, che ha pronto un pacchetto di investimenti di non poco conto (parliamo di diversi milioni) ma che ad oggi non riesce a trovare personale sufficientemente specializzato. Eppure quello dell’automotive è un settore in forte trasformazione, basti pensare a tutti i cambiamenti che sta attraversando: dalle motorizzazioni tradizionali a quelle elettriche, dalla digitalizzazione e connettività, alle sfide relative alla guida autonoma. Cambiamenti che necessitano di ingenti investimenti, per garantire occupazione e sviluppo e la forza di superare anche le criticità imposte dalla pandemia, prima, ed oggi dalla carenza di componentistica, dall’instabilità politica internazionale, dall’invasione russa in Ucraina, che stanno creando problemi in particolare sulla catena degli approvvigionamenti.
“A Tolmezzo, accanto al nucleo produttivo centrale, è situato l’importante Centro di Ricerca e Sviluppo e l’officina per la produzione di stampi. La Marelli in questi anni ha continuato ad investire e ha previsto anche per il 2022 un piano importate. Nello specifico le tipologie di produzioni che verranno ulteriormente sviluppate come i fanali led, oled, i pannelli illuminanti e i sistemi collegati allo sviluppo della guida autonoma si arricchiscono sempre di più della componente elettronica, oltre a quella meccanica e ottica, e richiedono ai lavoratori competenze professionali sempre più avanzate che il territorio deve essere in grado di sostenere con il proprio sistema scolastico e formativo”, spiega il segretario della Fim Cisl nazionale, Ferdinando Uliano, anticipando in parte i punti di partenza del convegno “Automotive, ricerca e formazione per progettare il futuro del territorio”, promosso da Cisl Alto Friuli e Fim Cisl, in programma martedì 3 maggio alle 9.30 nella sede di Friuli Innovazione ad Amaro.
“In questi giorni si sta parlando molto dei percorsi degli ITS, presenti anche in Carnia e che registrano dei risultati molto interessanti come, ad esempio, un tasso di occupazione dell’89% a due mesi e addirittura del 95% a un anno. Credo che sia fondamentale rafforzare questi percorsi, anche prevedendo nuovi indirizzi coerenti con le richieste delle specifiche aziende che su un territorio difficile come quello montano vogliono investire. E’ ormai chiaro che bisogna puntare su una formazione non solo di qualità, ma quasi sartoriale, oltre a scommettere sulla formazione continua dei lavoratori già impiegati”, incalza per la Cisl AF, Franco Colautti.
“Per noi – conclude per la Fim territoriale, Fabiano Venuti – è indispensabile rafforzare l’azione sinergica del sindacato, della Regione e delle istituzioni scolastiche e Universitarie con una delle realtà industriali più importanti del territorio”.
Al convegno, introdotto da Colautti e Venuti, parteciperanno: il Ceo di Marelli Europe Ermanno Ferrari, il segretario della Fim Cisl nazionale Ferdinando Uliano, il presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga, il rettore dell’Università di Udine Roberto Pinton e il segretario nazionale Cisl Giorgio Graziani.