Firmato l’accordo tra Fantoni e Comune di Gemona per Palazzo Scarpa
Oggi è stato sottoscritto l’accordo tra il Gruppo Fantoni e il Comune di Gemona per il restauro di Palazzo Scarpa affinché venga ridato alla comunità. È destinato, infatti, a ospitare le lezioni del corso di Scienze motorie dell’Università di Udine (due aule da 150 posti l’una), diversi spazi per eventi pubblici e c’è anche l’ipotesi di ospitare l’Archivio regionale del terremoto, attualmente a Gradisca d’Isonzo.
La firma dell’accordo è stata apposta questa mattina tra i rappresentanti del gruppo industriale, Paolo e Giovanni Fantoni, e il sindaco Roberto Revelant. L’amministrazione comunale è entrata in possesso del prestigioso edificio nel centro cittadino alla fine dell’anno scorso e immediatamente la famiglia Fantoni ha manifestato la propria disponibilità a contribuire al recupero per onorare la memoria del compianto cavalier Marco Fantoni, venuto a mancare pochi mesi prima. La collaborazione tra pubblico e privato è essa stessa innovativa. Infatti, l’accordo prevede una sponsorizzazione da parte del gruppo industriale pari a 1 milione di euro attraverso la realizzazione diretta degli interventi di ristrutturazione, così da abbreviarne i tempi amministrativi. La consegna dell’edificio alla comunità è così prevista entro la fine del 2023.
Le linee del Palazzo furono ideate nel 1978 dal grande architetto Carlo Scarpa, poche ore prima di morire a causa di un incidente occorsogli durante un soggiorno in Giappone. Quel palazzo, che doveva ospitare la nuova sede della Banca Popolare di Gemona, nel cui Cda sedeva lo stesso Marco Fantoni, intendeva rappresentare la ricostruzione del Friuli nel post terremoto proprio nella capitale morale del sisma. La progettazione fu poi portata a termine dall’architetto Luciano Gemin. Dopo il processo di aggregazioni bancarie e la vendita dell’immobile al gruppo Stefanel, il cui patrimonio è poi stato inserito nel concordato preventivo, il palazzo per molti anni è rimasto inutilizzato. Ora tornerà a nuova vita. E a seguire i lavori di recupero sarà il figlio dello stesso Gemin, l’architetto Mario Gemin. Il rinnovato palazzo dialogherà con il vicino patrimonio medioevale del duomo, del castello e di via Bini creando un unicum a livello nazionale. L’accordo prevede l’intitolazione del palazzo al compianto cav. lav. Marco Fantoni e la possibilità da parte del gruppo industriale di utilizzare alcuni spazi per sue attività.