Centrale termoelettrica a Somplago, le considerazioni di Lisa Di Centa
Riceviamo e pubblichiamo.
Mi chiamo Lisa Di Centa, vivo in Carnia e sono laureata in Ingegneria Meccanica presso l’Università degli Studi di Udine. Negli ultimi mesi su Studio Nord News sono comparsi vari articoli aventi come oggetto la realizzazione di una nuova centrale termoelettrica a Somplago, raccogliendone proteste e dissensi. Voglio sottolineare il fatto che non sono favorevole alla sua realizzazione, ma sarebbe giusto evidenziare che soltanto quando si tratta di costruire qualche cosa di nuovo, o comunque di modificare un manufatto esistente, la comunità si interessa alla questione e in particolare sugli aspetti della tutela dell’ambiente, con commenti spesso errati e fuorvianti rispetto alla realtà.
Ritengo che le varie proteste riguardanti il nostro territorio siano spesso incoerenti, in quanto si dà evidenza a quanto dà visibilità e notorietà, ma non ci si cura di quanto potremmo fare concretamente per tutelare l’ambiente.
Di seguito, qualche esempio pratico alla base della mia osservazione.
Perché il Tagliamento, il nostro fiume, la nostra patria, viene utilizzato e sfruttato come “discarica a cielo aperto”? Sono presenti tonnellate di rifiuti nel suo greto, ma nessuno ha interesse ad intervenire per porre rimedio.
Anche i nostri boschi spesso hanno un trattamento simile, con mancanza di interventi necessari; perché questi aspetti non hanno lo stesso riscontro, pur essendo tematiche legate al mantenimento e all’aspetto dell’ambiente? Forse questi argomenti non raccolgono abbastanza visibilità?
I cittadini danno molta importanza all’accogliere o al dissentire su nuove importanti proposte da inserire nel territorio, ma spesso le loro opinioni sono frutto di informazioni superficiali o addirittura assenti e non si curano di come efficacemente potrebbero dare il loro contributo.
Le foto riguardano una pulizia del Fiume Tagliamento: questa giornata è stata organizzata da volontari, cittadini che rispettano l’ambiente montano e rispecchiano il senso civico e di mantenimento del bene comune. Queste sono le azioni da attuare e non continuare a polemizzare senza risolvere effettivamente il problema!
Colgo l’occasione anche per parlare di produzione energetica, argomento tra i più discussi in questo periodo. Riconosco la volontà di cercare soluzioni per non dipendere eccessivamente da fonti fossili, ma come si potrebbe risolvere il problema dell’enorme fabbisogno energetico? Ritengo che molti sarebbero contrariati se gli venisse imposta una drastica riduzione dei consumi di energia elettrica, fondamentale sia nel contesto privato che ne nelle industrie. Come possiamo pensare di vivere una transizione all’energia pulita se acquistiamo e favoriamo il commercio di auto elettriche, producendo energia dal petrolio per poterle alimentare?
È necessario trovare delle soluzioni efficaci e che possano essere realizzate in tempi brevi, visto che la richiesta di energia sarà sempre in aumento e le “giuste scelte” non sono state fatte in passato.
Vorrei concludere questa breve riflessione ribadendo il concetto che è necessario guardare la “doppia faccia della moneta” e non soltanto metà.
Sarebbe auspicabile che le critiche si basassero su informazioni veritiere e studiate, non su “fake news” e/o “comizi da bar”; è necessaria un’informazione che consideri i costi ed i benefici di un’opera, studiando ed analizzando gli effetti di crescita sul sistema/ambiente e non solo focalizzando l’attenzione ai possibili difetti.
LISA DI CENTA