Agibile il bypass per Resia, sforzo congiunto per domare i roghi in Fvg
È stato ultimato e reso agibile il bypass di 1,5 chilometri nell’alveo del rio Resia, in Val Resia, con accesso dalla viabilità di Resiutta: un lavoro svolto in tempi record, avviato tempestivamente dopo lo scoppio dell’incendio che ha richiesto la chiusura della ex strada provinciale di accesso al centro di Resia e alle sue frazioni per caduta massi e alberi danneggiati dalle fiamme.
A darne notizia il vicepresidente con delega alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi, che questa mattina ha raggiunto Resia e Resiutta per un sopralluogo al cantiere della “strada” alternativa, insieme agli amministratori comunali di Resia, Resiutta e Chiusaforte, unitamente ai funzionari e ai volontari della Protezione civile e agli uomini del Corpo forestale regionale.
Il bypass è un tracciato ricavato nell’alveo del torrente con una compattazione rullata di ghiaie che si sviluppa in altezza. Come ha spiegato l’esponente della Giunta, non sarà possibile percorrerlo liberamente poiché, a monte di questa via alternativa, la ex provinciale non è ancora in sicurezza. Di concerto con il sindaco di Resia Anna Micelli e i pompieri, pertanto, è stato concordato un passaggio esclusivamente di emergenza e scortato verso Resiutta (dalla frazione di Povici dove la via è chiusa), solo in alcune fasce della giornata. Con questa modalità di piena sicurezza, nel pomeriggio di oggi sono state fatte uscire dalla vallata diverse persone: quelle con esigenze più urgenti e stringenti.
Resta chiusa pertanto al traffico la ex provinciale e percorribile con stretto vincolo il bypass. L’assistenza è comunque garantita.
Intanto, come ha avuto modo di riferire da Riccardi, si continua a operare per contenere l’incendio, che interessa due versanti, con l’impiego di due elicotteri della Protezione civile regionale e con due canadair. Il fuoco è ancora consistente e lo sforzo congiunto per arrivare allo spegnimento e alla bonifica del rogo è importante. L’auspicio è che le condizioni meteo mutino con un atteso fronte di bassa pressione per la prossima giornata di martedì.
Nel ringraziare per il loro impegno tutti gli operatori che stanno lavorando senza sosta sul campo, e le amministrazioni comunali, l’esponente della giunta regionale fa sapere che in Friuli Venezia Giulia, al momento, la macchia bruciata dagli incendi divampati in questo torrido fine luglio si estende per circa 900 ettari, perlopiù concentrati sul Carso triestino.
Intanto, ripristinati i transiti autostradali e ferroviari, si continua a operare per garantire la fornitura di corrente elettrica alla città di Trieste. I trecento sfollati della zona Carso sono stati in parte fatti rientrare nelle abitazioni mentre una porzione delle forze impegnate sul fronte triestino (a ora sotto controllo) sono al momento in aiuto alle contermini popolazioni della vicina Slovenia dove l’incendio ha ripreso forza. Questa zona transfrontaliera viene costantemente monitorata da Protezione civile, Corpo forestale regionale, Vigili del fuoco e forze dell’ordine.
IL SOPRALLUOGO DI MAZZOLINI E BUBISUTTI
Resia come un girone dell’Inferno di Dante. Oggi sabato 23 luglio, per verificare la gravità della situazione, sul posto c’erano la parlamentare italiana Aurelia Bubisutti e il Vicepresidente del Consiglio Regionale Stefano Mazzolini. Al terzo giorno dall’inizio del rogo di Povici che sta inghiottendo e minacciando ancora la zona del resiano, i due politici friulani hanno voluto soprattutto portare la loro solidarietà agli addetti alle manovre antincendio e tutela della sicurezza. Da parte loro, il rinnovato cordoglio per la volontaria Elena Lo Duca, la volontaria che per amore del prossimo ha perso la vita nell’incendio che devasta ancora il Carso e Gorizia.
«Ho rivisto in questi giorni, la stessa anima guerriera del Friuli dopo il terremoto del ‘76 – confida con orgoglio la parlamentare tolmezzina. Encomio ai vigili del fuoco, alla forestale, alle forze dell’ordine e ai volontari della protezione civile impiegati nelle operazioni di spegnimento tutta gente professionale ed esperta del territorio e di questo tipo di situazioni.
Vedo volontari uniti e instancabili di fronte alle fiamme, amministratori locali che non dormono da lunghe ore che stanno cercando di mettere al sicuro popolazione e abitati. Plauso ai sindaci di Resia Anna Micelli e al sindaco di Resiutta Francesco Nesich che ci hanno accompagnato nella mattinata, supportati nel difficile lavoro di coordinamento delle operazioni da tutti gli amministratori. Per tutelare la popolazione stabile e i villeggianti, stanno costituendo una formidabile squadra, nata spontanea nel momento della difficoltà come spesso capita proprio nelle situazioni più difficili. Ci sono persone che necessitano di assistenza sanitaria e a causa della strada di Resia interrotta (l’unica di collegamento con il fondovalle), faticano ad essere raggiunte dai sanitari. Preoccupa anche l’altro fronte che ha devastato il Carso, Gorizia e i nostri vicini sloveni. Un disastro per la nostra Regione che sta combattendo al limite delle forze su più fronti in un momento di già grave siccità».
Dopo il sopralluogo della mattinata, i due rappresentanti della Lega, hanno lasciato che gli operatori proseguissero le operazioni di spegnimento.
«Ognuno sta dando il massimo di sé in questo momento davvero delicato e già difficile per l’emergenza idrica – la riflessione di Mazzolini. La Regione ha stanziato da poco altri 830.000 per fronteggiare il drammatico stato attuale, che serviranno anche ad intervenire sui danni dell’ultima settimana e i dissesti delle strade. In condizioni di sicurezza bisognerà lavorare per avere altri Canadair, altri elicotteri e forza lavoro addestrata per poter sostenere le situazioni di calamità. Lavoreremo su investimenti mirati e per l’efficientamento della rete emergenziale nonché sul ripensamento delle infrastrutture. Stamattina – conclude il vicepresidente del consiglio regionale – ho ammirato il lavoro senza riserve dei volontari e la solidarietà tra vicini nel momento della difficoltà e questo fa onore alla gente della nostra terra. A livello regionale, daremo loro la possibilità strumentale di reagire ancora meglio in questa e altre circostanze».
Schietto il ragionamento di Bubisutti che pensa al futuro della montagna: « la popolazione, la flora e la fauna sono una componente fragile di questo territorio e non solo eventi cataclismatici come questo sono una minaccia ma la stessa disattenzione e mancanza di manutenzione dei luoghi in cui viviamo. La “squadra” spontanea che ho visto oggi formarsi nell’emergenza di Resia e quelle che lavorano sull’altro fronte, dovrebbero essere l’esempio di come sappiamo essere uniti e possiamo fronteggiare le difficoltà, anche quelle del quotidiano. La zona montana, la nostra Regione e la Nazione hanno bisogno di ragionare compattamente, recuperando i valori di comunanza e mutualità di soccorso, per poter essere forti di fronte a qualunque evenienza si presenti. Oggi il fuoco, domani le divisioni del nostro Paese. Sono orgogliosa di poter rappresentare la persone che oggi davanti a me hanno tirato fuori questo spirito e stanno dando un contributo indispensabile per la difesa del Fvg».
GORIZIA
“Sembra un incubo senza fine. Quando pensi di avere la situazione sotto controllo, quasi come una beffa, ecco che si aprono nuovi focolai, di qua o di là dal confine”. Così si è espresso questa mattina il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, precisando che “Italia e Slovenia stanno mettendo in campo tutte le forze possibili per domare questa belva che si sta mangiando tutto il nostro Carso e un pezzo dei nostri cuori, sgomenti di fronte a tanta devastazione. Ma non possiamo cedere allo scoramento”. Ziberna ha usato il termine “eroi” per definire le persone che “da giorni e giorni stanno combattendo in prima linea. Lo dobbiamo al nostro stesso Carso che dovremo impegnarci a far rivivere. Lo dobbiamo a tutti noi perché è in queste occasioni che si deve avere la forza di ricominciare. Di ripartire, lottando perché questo incubo finisca al più presto. Un apprezzamento alla grande collaborazione e aiuto reciproco fra Italia e Slovenia. Ma su questo non c’erano dubbi”. Sulla questione dell’inquinamento atmosferico e dunque dei valori delle Pm10 in particolare, Ziberna ha indicato che ieri sera si sono registrati “picchi elevati di PM10 però di breve durata che non intaccano di molto la media giornaliera, cui bisogna fare riferimento. Ma questa fase è comunque opportuno mantenere comportamenti prudenziali quindi evitare di sostare a lungo all’esterno, indossare la mascherina all’esterno, tenere chiuse le finestre e lavare bene la verdura dell’orto”.