Vicenda Manuela Mecchia, «la Carnia non ha bisogno di zelanti burocrati»
Sul trasferimento della dirigente dell’ISIS “Solari” di Tolmezzo Manuela Mecchia, riceviamo e pubblichiamo le considerazioni del prof. Ugo Masucci, ex collaboratore vicario dell’istituto.
Immaginate la seguente scena: siete in un incrocio, fermi al semaforo rosso; osservate, proprio davanti a voi, una circostanza per cui un vostro immediato intervento salverebbe una vita, ma dovete passare col rosso… Cosa fate? Andate in deroga all’obbligo che vi impone il rosso del semaforo e intervenite perché ritenete prioritaria la motivazione di salvare una vita al rispetto della “norma”, o rispettate la “norma”, rischiando di far morire una persona?
Cioè: vi comportate da flessibile direttore o da zelante burocrate?
Ecco: la questione concettuale del trasferimento della dirigente Manuela Mecchia mi appare metaforicamente ben applicabile alla storia del semaforo.
La dirigente Mecchia, per scelta operata dalla direttrice generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Daniela Beltrame, per l’applicazione della “norma anticorruzione” che prevede lo spostamento di un dirigente scolastico dopo 3 incarichi (norma ampiamente disattesa in svariate regioni e, dunque, appare ampiamente e normalmente derogabile), passerà dal “Solari” di Tolmezzo al “D’Aronco” di Gemona, lasciando vuota una realtà scolastica molto viva, efficiente e promettente, grazie proprio alla valente dirigente. Per giunta, alla sede dell’istituto “Fermo Solari” non è stato destinato alcun dirigente titolare e sarà dunque destinata a reggenza, affidata cioè a un dirigente scolastico che ha la titolarità in altro istituto.
Di zelanti burocrati, incuranti della naturale fragilità di un territorio montano e per questo molto complesso e delicato, la Carnia non ne ha proprio bisogno! In questo territorio è, invece, necessario operare scelte intelligenti, ponderate, sapendo guardare al difficile futuro: scelte cioè compiute da un flessibile direttore.
UGO MASUCCI