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Niente Medico di base a Resiutta, l’appello del sindaco Nesich

La comunità di Resiutta, già in difficolta per l’incendio che da più di una settimana la vede coinvolta assieme a Resia, è alle prese con una ulteriore grande emergenza, la mancanza del Medico di base.

Oramai da due mesi il comune, dopo il pensionamento del dottor Leo Diplotti, si vede sprovvisto di una figura fondamentale: “Nelle ultime settimane, grazie alla grande disponibilità dei dottori Pischiutti e Della Siega, siamo riusciti a garantire l’apertura dell’ambulatorio, ma da questa settimana nessuna soluzione realmente utile ci è stata prospettata dall’Azienda Sanitaria Unica Friuli Centrale – dice il sindaco Francesco Nesich -. Quindi per alcune settimane, sicuramente fino al 16 agosto e poi chissà, l’ambulatorio di Resiutta rimarrà chiuso, creando enormi disagi ai miei concittadini. L’unico modo per avere un minimo di assistenza medica sarà quello di spostarsi verso i comuni limitrofi grazie alla possibilità dataci dai dottori che già esercitano nel Canal del Ferro – Val Canale”.
Ovviamente per coloro che non hanno la possibilità di muoversi in autonomia sarà un problema difficilmente superabile.
“Il sottoscritto, insieme a tutti gli amministratori, si renderà disponibile, per quanto possibile, ad accompagnare le persone verso gli altri ambulatori, metteremo a disposizione un indirizzo mail e la possibilità di stampare le prescrizioni e poi di consegnarle direttamente a casa – aggiunge Nesich -. Ritengo però che queste soluzioni temporanee, siano veramente insufficienti per garantire una assistenza sanitaria decorosa, che sicuramente meritiamo come tutti gli altri abitanti della regione. Siamo già un territorio fragile, in costante deficit dei servizi essenziali, in costante decrescita demografica e ora con questo ulteriore taglio dell’assistenza sanitaria sul territorio potrebbe essere veramente la morte di una intera comunità”.

Nesich si appella così al presidente della Regione Fedriga, all’assessore alla Sanità Riccardi, al direttore generale dell’azienda sanitaria Caporale “affinchè facciano tutto il possibile per risolvere questa grave mancanza che il mio comune sta vivendo. Chiedo inoltre a chiunque ci potrà aiutare di mettersi in contatto con me per valutare ogni opzione possibile in modo da garantire un futuro alla nostra comunità”, conclude il sindaco, che si definisce “disperato”.