VIDEO – Si chiama “Andare fino all’alba” la canzone collettiva dei ragazzi carnici
Incontrarsi per la prima volta, fidarsi e raccontarsi in tutte le sfumature emotive per poter costruire assieme la loro canzone: queste alcune delle peculiarità del laboratorio di song writing condotto da Marco Anzovino e rivolto ad un variegato gruppo di adolescenti della Carnia autori della canzone collettiva “Andare fino all’alba”.
Età, provenienza e attitudini diverse hanno rappresentato un valore aggiunto per l’esperienza educativa promossa dal Servizio sociale dei Comuni dell’ambito territoriale Carnia – Area di Sviluppo di Comunità – ASUFC, in collaborazione con la Città di Tolmezzo e la Cooperativa Itaca, grazie alla presenza delle educatrici Alessia Gallizia e Alessia Pugnetti, in cui la musica ha costituito il linguaggio privilegiato per offrire agli adolescenti uno spazio in cui sentirsi liberi di esprimere sensibilità e creatività, oltre che di trovare il coraggio di guardarsi dentro e lasciarsi vedere nel modo più autentico.
“Andare fino all’alba” è una tavolozza di emozioni dipinta dai componenti del gruppo, degli sconosciuti prima dell’avvio del progetto, che hanno scelto di fidarsi e affidarsi l’un l’altro mettendo in musica dei concetti profondi e talvolta scomodi. La particolarità del pezzo, scritto, interpretato e registrato in soli tre giorni in uno studio mobile con la conduzione dell’educatore Marco Anzovino e della collega Sara Busetto, risiede nella capacità dei ragazzi di parlare al contempo di amore e tristezza, di ansia e luce, senza connotarli positivamente o negativamente, ma semplicemente riconoscendoli e vivendoli come aspetti della vita di ogni uomo, che ne rendono piena l’esistenza. La canzone racconta di come sia possibile affrontare anche la rabbia, l’amarezza, la malinconia senza farsene sopraffare, volgendo lo sguardo a ciò che viene dopo, al cambiamento d’umore, al piacere dell’incontro con ciò che di nuovo sempre riserva la vita.
Il video clip è stato registrato ad inizio mese dal video maker Matteo Pavanello nel cortile del Museo Carnico delle Arti popolari “Michele Gortani” di Tolmezzo, un luogo carico di bellezza, capace di unire la storia e il futuro di un territorio. Infatti, come i loro predecessori, le nuove generazioni di carnici dimostrano di non aver paura di sognare e di volersi “allenare” per attraversare i chiaroscuri della vita specifici di ogni età. La dedizione dimostrata dai ragazzi nel corso del laboratorio ricorda peculiarità tipicamente carniche: essere disposti a sporcarsi le mani e a metterci anima e cuore nella realizzazione di un progetto che, come la canzone, porta la loro firma, ma travalica i confini accomunando tutti gli adolescenti.
Hanno collaborato le famiglie dei partecipanti, la Comunità di Montagna della Carnia, Carniamusei, il Museo carnico delle Arti popolari di Tolmezzo e l’équipe di fonici e videomaker.
(in copertina uno screenshot del video)