Presentata la brochure della cronoscalata Tarvisio-Lussari del Giro d’Italia 2023
“La strada per il Lussari aveva problemi di sicurezza importanti e la Regione in occasione della tappa del Giro d’Italia ha operato con correttezza e rispetto nei confronti dell’ambiente, coinvolgendo le popolazioni e coloro che hanno titolo di rappresentare i loro interessi e le loro opinioni: questo consente oggi di avere un risultato per questa manifestazione sportiva e popolare straordinaria ma anche una via di accesso sicura al comprensorio”.
Lo ha chiarito il vicegovernatore con delega alla Protezione civile Riccardo Riccardi in occasione della presentazione della brochure che raccoglie tutti i ricordi delle 26 tappe organizzate da Enzo Cainero in Friuli Venezia Giulia, dal 2003 a quella che si svolgerà a maggio in occasione del 106mo Giro.
Riccardi è intervenuto assieme all’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo Sergio Emidio Bini dopo aver tracciato un ricordo commosso di come questa ultima tappa sia stata “disegnata” e poi promossa dal patron del Giro Fvg e unendosi all’augurio per una pronta ripresa dai problemi di salute che hanno tenuto lontano Cainero nelle più recenti fasi organizzative.
Riccardi, chiosando un intervento del sindaco di Tarvisio Renzo Zanette a proposito delle polemiche insorte per la realizzazione della strada di accesso al Monte Lussari, ha tracciato tutte le fasi che ne hanno caratterizzato la messa in sicurezza.
“La strada era stata colpita duramente nell’alluvione del 2005 e con i fondi straordinari di quell’emergenza la Regione aveva deciso di intervenire perché erano a rischio il versante e alcuni tornanti. Ma – ha spiegato il vicegovernatore – quelle opere non erano state completate. In seguito a Vaia, nel 2018, segnalammo la necessità di interventi che facevano parte di un perimetro riconosciuto dalla Protezione civile nazionale nei Comuni colpiti dalla tempesta e così furono completati i lavori avviati del 2005. Abbiamo poi destinato altre risorse del bilancio della Regione per realizzare un’opera che ora dopo il Giro resterà a servizio della comunità”.
Riccardi ha rivendicato al di là delle polemiche la correttezza del percorso e la finalità dell’opera: “Non mi sono piaciute molte cose che ho letto in questo periodo e penso che il lavoro di tanti vada difeso: la ventesima tappa Tarvisio-Monte Lussari del 106mo Giro d’Italia è una straordinaria occasione per questa terra, da non perdere, così come non sono state perse le tante altre che nel tempo questa esperienza ha garantito. Mi assumo la responsabilità di quanto è stato fatto, sapendo che riceverò qualche carta bollata. Ne abbiamo viste tante, anche assieme a Enzo Cainero, ma non voglio ridurmi alla cultura di qualcuno – ha concluso il vicegovernatore – che semplifica e voglio invece continuare a realizzare i sogni”.
A ringraziare la Regione per il supporto che, sia attraverso la Protezione civile sia attraverso PromoturismoFVG, non è mai mancata è stato il figlio di Enzo, Andrea Cainero, che ha ricordato anche la portata dell’evento: 200 paesi collegati, 1.200 giornalisti, 650 milioni di persone che seguiranno la carovana rosa.
“È la Regione a ringraziare Enzo Cainero, un leone a cui auguriamo di tornare a bordo pista al più presto: ci rasserena molto la bella notizia che le sue condizioni sono in ripresa”, ha esordito Bini, ricordando che “per il Friuli Venezia Giulia il Giro non è solo una manifestazione importante ma anche l’occasione per fare conoscere spaccati paesaggisti e bellezza della nostra regione. Quest’anno mostreremo una delle più belle cartoline: il Monte Lussari e Promoturismo darà un’importante mano perché la tappa, di estrema difficoltà tecnica, si svolga al meglio” ha assicurato Bini.
Anche l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli, presente in una sala gremita di autorità e sportivi – uno tra tutti il campione Alessandro De Marchi – ha sottolineato il grande lavoro di squadra che a vario livello tutti stanno svolgendo perché la manifestazione sia all’altezza delle aspettative dell’orgoglio del patron Cainero.
“Pedalare assieme, in squadra, è quello che ha insegnato sempre Enzo Cainero: lo stiamo facendo affinché il Giro porti ancora sul podio il nostro meraviglioso territorio. Sono certa che sarà fiero dell’impegno della nostra laboriosa comunità”, ha concluso Zilli.