L’Anpi carnica: «Vicenda Siot, tutti uniti di fronte all’arroganza dei foresti»
Sul tema degli impianti Siot riceviamo e pubblichiamo le considerazioni dell’ANPI – Coordinamento sezioni della Carnia.
Il Coordinamento delle sezioni dell’Anpi della Carnia esprime il suo profondo dissenso, al di là dei tecnicismi dei punti e delle virgole emersi nelle conferenze dei Servizi Regionali, da liberi cittadini, da coscienze pensanti non supine, né a diktat, né ad irritanti paternalismi, sulle scelte della Regione che s’appresta ad imporre l’approvazione dell’ennesima servitù ai danni di una terra che sconta solo il fatto drammaticamente di essere lembo estremo di frontiera, laddove un tempo tuonava il cannone ed oggi romba prepotente un altro padrone. Dopo il furto delle acque del Tagliamento, la grave compromissione ecologica del lago di Cavazzo, lo scippo di ampie parti del territorio per oleodotti, autostrade, superstrade, gasdotti, è inaccettabile che si debba ancora chinare la testa ogni volta di fronte a chi immagina un futuro diverso dal quello che desiderano le nostre genti. Un futuro dominato da calcoli, algoritmi, equazioni similar industriali del profitto del capitale che minano l’ambiente e coloro i quali in quell’ambiente ci vivono. I vertici regionali non hanno voluto tener conto di dati tecnici incontrovertibili che disegnano uno scenario ben diverso da quanto prospettato, in particolare dall’assessore Scoccimarro, o quello delineato dai nuovi “padroni del vapore”, nel vero senso della parola, della Siot. Avanti testa china e pancia a terra, “venghino” pure lor Signori che tanto sono rimasti in pochi e pure divisi. Passino che la ferrata è libera e l’aria solforosa intorpidisce le menti, addormenta i corpi. I servizi, a partire dalla sanità, irrimediabilmente vengono compressi e le servitù invece inderogabilmente allargate. L’Anpi ha due compiti precisi: la difesa e la custodia della memoria della Resistenza, che in queste valli ha espresso il massimo nel consesso politico nella Repubblica Libera della Carnia e la tutela della nostra Costituzione, soprattutto nella parte disegnata dal Senatore Gortani in primis, come da molti altri, il quale vedeva nella montagna dell’arco alpino un’opportunità per il mantenimento di antichi ma sempre solidi valori, anche ambientali, nonché di un turismo eco-compatibile e non certo un limone da spremere a piacimento alla prima occasione, per generare denaro e utili facili a buon mercato. Non son i “dollari” altrui che ci interessano, diciamo noi, perché non ci piegheremo a nuovi dolori. Il nostro appello è rivolto alla coscienza civile di tutti, affinchè un sussulto di dignità e di mobilitazione ci pervada: associazioni, comitati, partiti politici, financo società sportive o bocciofile se necessario, per impedire l’ennesimo scempio alle nostre intelligenze, ancorchè prima che alle nostre terre. Sia un “No Pasaran” che ci unisca di nuovo di fronte all’arroganza e alla prepotenza di foresti che pretendono pure il plauso o che si stenda loro il tappeto bianco per un matrimonio non desiderato, ma combinato in fretta e furia in segrete stanze ed imposto o calato dall’alto non certo dei cieli, ma da impietosi ed oscuri veli.
ANPI – COORDINAMENTO SEZIONI DELLA CARNIA