Celebrato il disciolto Battaglione Alpini Gemona
“I valori delle nostre comunità sono gli stessi che vengono riconosciuti da sempre agli alpini: in particolare lo spirito di sacrificio finalizzato non a proprio beneficio ma a quello degli altri, in senso altruistico, come ha insegnato proprio l’esperienza del Battaglione Gemona in occasione del terremoto del ’76. Quella della solidarietà, infatti, è un’impronta che resta in ogni penna nera per tutta la vita, facendo rimanere gli alpini sempre disponibili a intervenire in aiuto alle persone”.
Lo ha detto oggi a Gemona del Friuli l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli nel corso della cerimonia dedicata al ricordo del disciolto Battaglione Alpini Gemona, presente anche il sindaco Roberto Revelant, altri primi cittadini del territorio e il vicepresidente del Consiglio Regionale Stefano Mazzolini.
L’assessore ha definito “azzeccata” la scelta della giornata odierna per celebrare il Battaglione Gemona, in quanto concomitante con la 94.a Adunata di Udine. “Siamo orgogliosi e abbiamo il cuore pieno di fierezza per le gesta del Battaglione Gemona degli alpini, i cui valori faranno sempre parte della nostra comunità”.
Come ha spiegato l’esponente della Giunta regionale, particolarmente prezioso è il messaggio che la storia degli alpini del Battaglione Gemona può dare ai giovani di questa contemporaneità, i quali non sempre dimostrano di comprendere a pieno l’importanza di concetti come il senso del dovere, lo spirito di appartenenza e la fedeltà ai valori della comunità nazionale e di quella locale. “In tal senso – ha detto l’assessore – è responsabilità di tutti gli amministratori, degli educatori e delle famiglie di trasmettere alle nuove generazioni i valori alpini e lo stretto legame che c’è tra le penne nere e il popolo friulano”.
“Anche per questo, vedere una divisa d’alpino – ha aggiunto Zilli – per tutti i friulani rappresenta un vero bene per l’anima, perché quel simbolo fa parte delle radici di questa nostra terra intrisa, non solo del sudore di chi ha lavorato duro per costruire il benessere, ma anche di quel sangue alpino che i caduti – ha concluso – versarono combattendo a difesa della Patria”.