Mentil (Pd): «Ristori iniqui, la Regione riporti l’equilibrio per impianto termale di Arta»
«La Giunta riporti equilibrio nell’iniqua ripartizione dei ristori agli impianti termali della regione, dando attenzione a centri come quello di Arta Terme che offre un servizio a tutto il territorio della Carnia e che a differenza di altri ha garantito l’apertura in tutto il periodo caratterizzato dall’esplosione dei prezzi dell’energia». Lo afferma il consigliere regionale Massimo Mentil (Pd), che insieme al capogruppo Diego Moretti, attraverso un’interrogazione alla Giunta regionale porta in consiglio la questione dei ristori che la Regione ha riservato agli impianti termali per affrontare le maggiori spese derivanti dall’aumento dei costi energetici.
«Nella fase di forte criticità vissuta lo scorso anno, è stata importante l’azione di ristoro, chiesta dal Pd in occasione dell’assestamento di bilancio di ottobre ’22, a favore dei gestori dei tre impianti termali del Fvg. Peccato che le somme messe a disposizione per i tre impianti (150mila ciascuno) siano state suddivise in maniera iniqua, premiando Grado che chiudendo dal primo ottobre 2022 a febbraio 2023 non ha affrontato i maggiori costi per l’energia. I soldi che dovevano sostenere chi come Arta Terme, ma anche Monfalcone, ha riaperto praticamente subito siano dunque rimessi a disposizione di Terme del Friuli Venezia Giulia srl, la società che gestisce appunto gli impianti di Arta e Monfalcone».
Secondo l’ex sindaco di Paluzza, «il servizio che le Terme di Arta danno a tutto il territorio della Carnia va oltre gli aspetti turistici, comprendendo anche un valore aggiunto per le scuole che ne fruiscono, oltre che per la popolazione residente. Questo garantisce dunque un servizio importante in un territorio troppo spesso dimenticato e per il quale è necessario garantire maggiore attenzione, anche nella ripartizione di finanziamenti che risultano spesso fondamentali».