Calcio, Juri Cisotti: «Con l’Otelul le più grandi soddisfazioni della carriera»
di BRUNO TAVOSANIS
Due promozioni consecutive, con la prospettiva di giocare il prossimo anno nella massima serie della Romania, la Liga 1, magari incrociando l’altro friulano Simone Scuffet, terzo nel campionato ancora in corso con il suo Cluj.
Juri Cisotti, trentenne di Tolmezzo, ha vissuto due stagioni da grande protagonista con l’Otelul, contribuendo prima con 17 reti al salto dalla Liga 3 alla 2 e restando titolare fisso anche nella serie cadetta, chiuso dalla squadra di Galati al terzo posto, che significa una nuova promozione. Infatti salivano direttamente in Liga 1 le prime due classificate, posizione occupata al termine dei play-off da Poli Iasi (prima) e Steaua Bucarest (seconda). Quest’ultima, la più conosciuta tra le squadre rumene, essendo la squadra del Ministero della Difesa per regolamento non può approdare nella massima serie. Così il suo posto è stato preso dall’Otelul, che domenica scorsa ha festeggiato davanti a oltre 10.000 spettatori dopo aver vinto di misura la partita con l’Unirea Dej.
«Ho vissuto le più belle soddisfazioni della carriera – dice Cisotti, cresciuto nel Donatello prima di approdare alla Triestina e successivamente al Chievo -. In Italia era andato vicino alla promozione con Latina e Spezia in serie B, fallendo però il passo decisivo nei play-off. Negli anni successivi mi sono rimesso in gioco ed è stata la scelta giusta».
In questa stagione le reti realizzate sono state 5: «Rispetto al primo anno ho cambiato ruolo, giocando a centrocampo, più lontano quindi dalla porta – spiega il carnico -. Posso però fare di meglio, perché la posizione mi piace. Ho la fortuna di godere di grande fiducia da parte dell’allenatore Munteanu, tanto che non ho giocato solo quando ero squalificato. Esprimere il mio calcio in questo modo è stato più semplice, pur non conoscendo il campionato».
L’Otelul ha un passato importante, lo dimostra il titolo conquistato nel 2011 e la partecipazione alla successiva Champions League (0 punti nel girone con Benfica, Basilea e Manchester United), ma nonostante la storia e la buona situazione economica, non era facile ipotizzare un doppio salto: «In effetti l’obiettivo iniziale era la salvezza – conferma Cisotti, che prima di approdare in Romania ha avuto esperienze all’estero anche con il Rijeka in Croazia e con Mosta e Sliema Wanderers, a Malta -. Poi abbiamo iniziato a fare molti punti e il mirino si è spostato sui play-off, dove ci siamo trovati ad affrontare buone squadre con le quali però potevamo giocarcela, soprattutto a livello fisico. Lì abbiamo cominciato davvero a crederci».
Un cammino ottimo per sette delle dieci giornate previste, tanto che il match-point promozione è arrivato già all’ottavo e terzultimo turno: «Ci bastava un pareggio interno con la Dinamo Bucarest, la sola squadra che poteva insediare il nostro piazzamento, invece abbiamo perso 2-0 – racconta -. Psicologicamente è stata una bella botta, perchè lo stadio e l’intera città avevano già preparato tutto per la festa. Siamo stati sconfitti anche cinque giorni dopo dal Gloria Bizau, ma fortunatamente ci siamo rialzati e all’ultimo turno è arrivata la promozione, con la città impazzita di gioia. Si sono visti anche i fuochi d’artificio».
Galati conta 250.000 abitanti ed è situata nella macroregione della Moldavia Rumena, al confine con l’Ucraina: «Devo dire che la guerra non ci ha minimamente toccato – interviene Cisotti -. Appena scoppiato il conflitto sono arrivati molti rifugiati, ma nulla più».
Non è certo che Cisotti resterà all’Otelul in futuro, come spiega lui stesso: «Il contratto prevede il rinnovo automatico in caso di promozione e io qui sto bene. Però nel mercato possono succedere tante cose. Ora stacco per qualche giorno e poi prenderò delle decisioni – conclude -, sentendo la società e valutando altre eventuali offerte».
(in copertina Cisotti nel giorno della promozione)