VIDEO – Come prevenire le truffe agli anziani, ecco il vademecum
Come difendersi dai malintenzionati quando si è soli in casa, ma anche quando si va in posta, in banca, quando ci si trova in bicicletta, in auto e persino quando si cammina per strada: è ampio e dettagliato il vademecum delle buone pratiche «Più sicuri insieme» presentato oggi a Trieste al Savoia Excelsior da Anap Fvg – più di 10mila artigiani pensionati di Confartigianato Fvg – che lo hanno proposto nel corso dell’evento «Truffe agli anziani: come prevenirle». Presenti, i rappresentanti di tutte le istituzioni pubbliche e anche ecclesiali, per evidenziare che «quella della prevenzione e della difesa dalle truffe perpetrate in particolare verso le persone anziane è una battaglia che si combatte insieme», ha affermato il presidente di Anap Fvg, Pierino Chiandussi. Il presidente ha inoltre rimarcato che «quest’evento ha confermato che la nostra iniziativa ha al proprio fianco tutte le istituzioni e che occorre sempre denunciare, mai vergognarsi di farlo».
L’incontro si è inserito nella campagna per la sicurezza degli anziani promossa a livello nazionale da Anap-Confartigianato in collaborazione con il Ministero dell’Interno e le forze di Polizia. In Friuli Venezia Giulia, l’appuntamento di oggi è stato promosso da Anap Fvg in collaborazione con il Gruppo Anap di Trieste, guidato da Giuseppe Spartà, e il sistema Confartigianato-Imprese locale, con l’obiettivo prioritario «di promuovere la prevenzione», ha proseguito Chiandussi.
Numerosi e qualificati gli intervenuti: Lino Calcina, presidente di Confartigianato-Imprese Trieste; Massimo Tognolli, assessore alle politiche sociali del Comune di Trieste; Sebastiano Callari, assessore regionale al patrimonio, demanio, servizi generali e sistemi informativi; Pierino Chiandussi, presidente del Gruppo Anap-Confartigianato del Friuli Venezia Giulia; Pietro Signoriello, commissario di Governo per il Friuli Venezia Giulia e Prefetto di Trieste; Pietro Ostuni, Questore di Trieste, Mauro Carrozzo, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Trieste; Giovanni Torino, Comandante del I Gruppo di Trieste della Guardia di Finanza; monsignor Ettore Malnati, vicario del Vescovo di Trieste per il laicato e la cultura. Le conclusioni sono state affidate a Giampaolo Palazzi, consigliere Anap-Confartigianato delegato ai rapporti internazionali e a Enrico Eva direttore di Confartigianato-Imprese Friuli Venezia Giulia.
I NUMERI DELLE TRUFFE
Gli anziani sotto vittime ideali per un truffatore: sono molti, spesso soli e in situazioni di fragilità psicologica. L’indagine «La criminalità: tra realtà e percezione» realizzata le settimane scorse settimane fa da Eurispes in collaborazione con il Ministero dell’Interno rivela che il 10,8% delle persone con 65 anni e oltre si sente seriamente minacciata da possibili truffe: una percentuale quasi doppia rispetto a tutte le altre classi di età; il 47,3% delle persone anziane ritiene in ogni caso di poterne essere vittima.
«Su scala regionale – ha considerato il presidente Chiandussi – , si può perciò stimare che 152mila anziani siano almeno in parte consapevoli di essere esposti al rischio di truffe e raggiri e che quasi 35mila si sentono significativamente minacciati» Quanto ai crimini realmente subiti, il 7,9% degli over-64 del campione segnala di aver subito una qualche forma di truffa, ad esempio mediante la firma di falsi contratti, il raggiro da parte di chirocartomanti, frodi finanziarie o da parte di finte agenzie di viaggio, solo per citare alcuni esempi. E si tratta del tipo di reati più frequenti in questa classe di età dopo i furti in casa (12,3%) e gli scippi e borseggi (8,7%). «In Friuli Venezia Giulia, quindi, ogni anno si può stimare che siano circa 25mila gli anziani vittime di una qualche forma di raggiro», ha proseguito Chiandussi.
D’altro canto, il timore di essere vittima di un furto di dati personali su Internet è percepito soltanto dal 5,8% delle persone anziane, a fronte del picco del 14,6% nella classe 25-34 anni, anche se il 38,3% è consapevole di essere un possibile target del cosiddetto “phishing”. In Friuli Venezia Giulia, «sono quasi 123mila anziani che hanno consapevolezza di poter subire questo genere di reato, ma meno di 19mila avvertono questa come una minaccia significativa», ha aggiunto il presidente di Anap Fvg
C’è un dato che accomuna le truffe ‘tradizionali’ e quelli ‘digitali”: si tratta dei reati con il maggiore aumento di pericolosità percepita, da tutte le classi di età, rispetto al passato, interessando rispettivamente il 53,5% e il 56,2% della popolazione.
LE BUONE PRATICHE
Tante le allerte date dal Vademecum «Più sicuri insieme». Tra le altre: non dare ascolto e non aprire la porta a sedicenti funzionari o ispettori dell’Inps o dell’Asl, che non si avvalgono infatti di personale addetto a visite domiciliari; mai pagare bollette o eseguire rimborsi per servizi pubblici e utenze a persone che si presentano senza preventiva comunicazione; mai fornire informazioni personali a persone conosciute su chat digitali; utilizzare carte prepagate per gli acquisti online, e così via. Obiettivo dichiarato di Anap-Confartigianato, il rafforzamento delle reti solidali di prossimità; familiari, amici, vicini, membri della comunità locale e di associazioni e circoli sono infatti le persone a cui chiedere aiuto, e consiglio ogniqualvolta si avverta un possibile rischio di raggiro, truffa o imbroglio. «A qualsiasi età – ha concluso Chiandussi – ricordiamo sempre che la migliore prevenzione che possa adottare è il senso di cura che si instaura l’uno con l’altro, tra noi e chi ci è vicino”. Uno spirito che Chiandussi sottolineerà, quale coordinatore del Cupla Fvg, anche durante l’evento di domani, 30 maggio, dalle ore 9.30 all’Auditorium Comelli di Udine e dedicato a «L’invecchiamento attivo», organizzato e promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
Traendo le conclusioni dell’intesa mattinata, il segretario di Confartigianato Fvg, Enrico Eva, ha sottolineato la necessità che «vi sia certezza della pena per coloro che truffano e in particolare coloro che approfittano degli anziani».
HANNO DETTO
Pietro Signoriello, commissario di Governo per il Friuli Venezia Giulia e Prefetto di Trieste: ha raccomandato a «mai abbassare la guardia, nonostante il asso di truffe agli anziani in regione sia contenuto».
Pietro Ostuni, questore di Trieste: «Le truffe agli anziani sono uno dei reati più odiosi per la comunità, perché fanno leva sulla buona fede e fragilità delle vittime per sottrarre loro i risparmi custoditi dopo una vita di sacrifici, ovvero i gioielli di famiglia che costituiscono uno straordinario patrimonio affettivo. Questo li espone a un doppio danno, poiché a quello economico si uniscono anche i risvolti psicologici, con il rischio di una “vittimizzazione secondaria”. La Polizia di Stato svolge campagne di sensibilizzazione per rafforzare gli strumenti di difesa e tutela degli anziani e creare una rete solidale e di protezione sempre più efficace. Dopo aver toccato diversi luoghi di aggregazione dei cittadini, sono in programma altri incontri negli stabilimenti balneari, rioni, associazioni, centri, parrocchie per stimolare negli anziani comportamenti collaborativi ed auto protettivi, rafforzando al contempo il sentimento di fiducia nelle Istituzioni».
Mauro Carrozzo, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Trieste: « Un’ottima iniziativa della Confartigianato che si coniuga perfettamente con lo spirito dell’Arma dei Carabinieri. Prossimità e supporto alle fasce più vulnerabili della popolazione fanno parte della nostra identità. In sinergia con le altre istituzioni incrementeremo ulteriormente gli incontri con gli over65 per massimizzare la diffusione delle buone pratiche e degli accorgimenti da tenere per non cadere vittime di malintenzionati. L’hashtag virale dell’Arma dei Carabinieri è #PossiamoAiutarvi. Aiutateci a farlo denunciando ogni reato, senza vergogna».
Giovanni Torino, Comandante del I Gruppo di Trieste della Guardia di Finanza: l’intervento si è concentrato sulle nuove truffe legate all’abusivismo finanziario via web. Gli accertamenti svolti sono passati da 147 del 2015 ai 414 del 2021 e i siti analizzati da 293 a 935. I provvedimenti per prestazione abusiva dei servizi di investimento, offerta abusiva di prodotti finanziari e pubblicità relativa all’offerta abusiva di prodotti finanziari sono passati da 118 del 2015 a 409 del 2021, con un picco di 426 nel 2019 e di 422 nel 2020. Il comandante, che ha citato la Consob con cui la Gdf collabora, ha inoltre focalizzato gli schemi di frode oggetto di recenti indagini, che hanno a che fare con contatto telefonico da utenza estera per richiesta di investimento su nota piattaforma di trading online, assicurando guadagni sicuri in tempi brevi con bassi rischi usando criptovalute e chiedendo invio di denaro tramite bonifico bancario a titolo di investimento. Segue la richiesta di ulteriori bonifici per svincolare il capitale e si arriva fino a minacce all’incolumità fisica per via telefonica. Il comandante Torino ha specificato le modalità per difendersi – nel caso si sia già investito e nel caso non si sia ancora investito -, concludendo con alcuni suggerimenti utili: «Nessuno ci regala nulla. Non esiste l’affare del secolo. Non esistono metodi facili per assicurarsi guadagni sicuri. Difenderci è anche compito nostro».