Protezione civile: Riccardi, oltre 6 milioni di euro per la resilienza dell’area Sauris-Ampezzo
“Prosegue il nostro lavoro per la messa in sicurezza del territorio del Friuli Venezia Giulia, per aumentare la sua resilienza, per prevenire gli effetti delle calamità e proteggere la popolazione che lo abita”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale con delega alla Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, che questa mattina ha eseguito due sopralluoghi a Sauris e ad Ampezzo, insieme ai sindaci dei due comuni.
“I fondi messi a disposizione dal Dipartimento nazionale di Protezione civile alla Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso il commissario delegato, per riparare ai danni causati dagli eventi meteo avversi che hanno interessato il territorio della nostra Regione dal 4 al 12 dicembre 2020, e per rendere resiliente l’area interessata dalla calamità, ammontano a quasi 12,3 milioni di euro, di cui oltre 6 per il territorio del comune di Sauris in particolare per la viabilità che lo congiunge ad Ampezzo” ha spiegato Riccardi.
“Per Sauris – ha dettagliato Riccardi – i fondi complessivamente messi a disposizione riguardano: per oltre 1,3 milioni di euro, la realizzazione di opere di difesa da rischio valanghe, a protezione dell’abitato di Lateis; per oltre 2,2 milioni di euro per la messa in sicurezza della strada regionale 73 con opere paramassi e con la realizzazione di una galleria artificiale a protezione della strada; per 540.000 euro per l’installazione di un sistema stabile a protezione del distacco di valanghe a Sauris di Sotto; per 455.000 euro per interventi di installazione di sistemi di allerta e monitoraggio, per le aree soprastanti la località di Velt e la frazione di Sauris di Sotto, a protezione degli abitati, anche in località Raitern e case sparse”
“Il sopralluogo congiunto a Sauris ed Ampezzo è relativo anche alla strada che collega Ampezzo a Sauris, una viabilità strategica che collega territori molto frequentati, sia in estate che in inverno, non solo dalle comunità locali, ma anche da turisti e frequentatori della zona carnica. L’attenzione alla montagna è massima per le comunità che la abitano” ha concluso Riccardi.