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Una domenica alla scoperta del conoide del torrente Vegliato a Gemona

Una delle “missioni” degli ecomusei riguarda la divulgazione: è il territorio, in primo luogo, che va fatto conoscere nei suoi vari aspetti, fisici e biologici. Geologia, morfologia, idrografia introducono alla definizione delle caratteristiche di un’area geografica: queste vanno interpretate esplorando, osservando, toccando, in altre parole immergendosi nei luoghi e nei contesti di maggiore interesse, per comprendere la loro formazione, configurazione e struttura. È per questo che a grande richiesta l’Ecomuseo delle Acque del Gemonese ripropone le visite tematiche al territorio con l’accompagnamento del geologo e divulgatore scientifico Daniele Tenze.

Domenica 25 giugno in mattinata è in programma un’uscita guidata che avrà per meta il conoide del Vegliato, su cui sorge l’insediamento storico di Gemona (necessaria la prenotazione,  info al 338 7187227). Il pomeriggio di sabato 24 giugno Daniele Tenze sarà a disposizione dei visitatori al LAB terremoto in piazza Municipio 5 a Gemona: un’occasionea per approfondire le conoscenze sul fenomeno sismico nel territorio. Il Laboratorio offre la possibilità di un apprendimento multidisciplinare attraverso un approccio interattivo e partecipativo. È costituito da un percorso espositivo in cui vengono approfonditi argomenti complessi con un linguaggio scientifico divulgativo e il supporto degli exhibit, postazioni interattive che consentono di simulare e interpretare i vari fenomeni.

Il cono di deiezione su cui sorge Gemona ha dimensioni eccezionali: a un raggio di oltre 2 km corrisponde uno sviluppo frontale di 3,6 km. Responsabile di questa enorme massa di detriti è il torrente Vegliato, che trasporta durante le piene il materiale incoerente proveniente dal disfacimento delle rocce collocate nel settore montano del bacino. L’intensa fratturazione delle rocce è determinata dall’attività di un’importante faglia, detta Sovrascorrimento Periadriatico, che incide con andamento est-ovest la Sella Foredôr affiancando successivamente l’asta del Vegliato. Si tratta di una discontinuità provocata dalle forze compressive generate dai movimenti delle zolle continentali, che accosta rocce di età e di natura diverse.

(foto di Graziano Soravito)