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Con “Reson-Ice” il ghiaccio risuona tra Montasio e Monte Bianco

“Reson-Ice – Il ghiaccio che risuona” è uno dei progetti vincitori della call “Radio Utopia – Notizie dal mondo”, lanciata in occasione della XVIII Biennale Internazionale di Architettura di Venezia 2023. 

La visionaria chiamata è volta a raccogliere notizie dal mondo sotto forma di contributi sonori e a metterli in scena, dall’1 al 5 agosto, all’interno del padiglione francese, quando il Ball Theatre si trasformerà in un teatro radiofonico, un palcoscenico concepito come un’antenna che riceve e trasmette e che si fa campo di sperimentazione, ricerca e dibattito.  

La risposta dal Friuli Venezia Giulia è il paesaggio sonoro “Reson-Ice”, un progetto che unisce arte, natura e musica e trasmette un messaggio intenso e coinvolgente. L’audio capta il dialogo tra due ghiacciai: il ghiacciaio italiano a quota più bassa, Montasio-Alpi Giulie (nella foto), che si mantiene resiliente, e quello del Monte Bianco, un paesaggio culturale che si auspica possa preservare l’ambiente glaciale.

Questo progetto è stato ideato da due avvocati e musicisti udinesi: Pietro Tonchia e Paola Fattori, che insieme hanno ideato “Reson-Ice” per creare consapevolezza sulla fragilità del sistema idrico e spingere alla sua protezione. Ed è stato reso possibile grazie al contributo determinante di Daniela Piussi, guida montana, per la registrazione audio sul Montasio, e di Mingma Sherpa della valle del Makalu, per l’audio dal rifugio Requin, Vallée Blanche. A credere nel progetto anche Maddalena Spa, azienda friulana a vocazione internazionale, specializzata negli strumenti di misura dell’acqua, che ha fornito il suono e la precisione di un contatore per acqua volumetrico che evoca un simbolico conto alla rovescia e richiama l’urgenza di preservare questa risorsa preziosa. Inoltre, il progetto ha ricevuto il supporto di Federico Cazorzi, professore di idrologia dell’Università di Udine e membro del Comitato Glaciologico Italiano, Mariano Bulligan, violoncellista, Guido Candolini, guida alpina, ed Ekita, organizzazione di Udine fortemente orientata alla sostenibilità.

“I ghiacciai per creare consapevolezza sulla fragilità del sistema idrico e prendersene cura. Il suono di un contatore per l’acqua che evoca un conto alla rovescia e sottolinea l’urgenza e la necessità di proteggere questa risorsa scarsa e preziosa – affermano gli autori Pietro Tonchia, cultore di paesaggio sonoro, e Paola Fattori, appassionata di montagna -. Poi il ghiaccio sublima in musica creando un’esperienza sensoriale unica”. 

L’apice è il violoncello di ghiaccio, scolpito dall’artista Tim Linhart sul ghiacciaio Presena. Lo strumento intona l’ultimo canto dei ghiacciai, eseguendo il tema leitmotiv di “N-Ice Cello Concerto” composto da Giovanni Sollima per il docufilm di Corrado Bungaro “Storia del violoncello di ghiaccio”, Wasabi filmakers, disponibile su Raiplay. La musica del violoncello risuona attraverso il paesaggio glaciale, portando un messaggio di fragilità e speranza.

Reson-Ice è un’opera d’arte viva, vibrante, profonda che coinvolge il pubblico in un’esperienza emotiva e riflessiva. Ed è solo l’inizio di un viaggio di esplorazione nel nostro territorio. Il progetto, infatti, darà vita anche ad un’opera d’arte che vedrà uniti il contatore per l’acqua e i suoni due ghiacciai, trasformandoli in elemento totemico itinerante. Attraverso la fusione di suono, natura e arte, si mira a sensibilizzare le persone sull’importanza di proteggere e preservare l’acqua, affrontando i cambiamenti climatici, promuovendo la sostenibilità ambientale e contribuendo al raggiungimento dell’Obiettivo 6 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.