Roberto Siagri sull’intelligenza artificiale: «Niente timori, solo opportunità»
Sul tema “caldo” dell’intelligenza artificiale proponiamo le considerazioni di un esperto del settore che non ha bisogno di presentazioni, ovvero Roberto Siagri, attualmente presidente del Carnia Industrial Park.
L’intelligenza artificiale è la ineludibile conseguenza dello sviluppo stesso dei calcolatori, dunque l’intelligenza artificiale è con noi praticamente da circa 60 anni. Ce ne stiamo tutti accorgendo solo ora perché è diventata utilizzabile da tutti grazie al basso costo del calcolo e soprattutto grazie alla grande mole di dati oggi presenti negli archivi digitali. Il progresso esponenziale della potenza di calcolo e la produzione esponenziale di dati, hanno reso finalmente utilizzabile in tutte le professioni questi sistema di analisi dei dati che chiamiamo AI. Gli algoritmi di intelligenza artificiale sono gli unici che ci permettono di estrarre in tempi utili informazioni e conoscenza dalla enorme base di dati che è già stata prodotta e che cresce sempre più rapidamente anno su anno. Si pensi che il 50% dei dati oggi disponibili è stato generato negli ultimi 3 anni e la crescita dei dati continuerà. Grazie all’AI potremmo realizzare una vera mobilità sostenibile e risolvere i problemi energetici. Con l’AI potremmo accelerare la scoperta di nuovi farmici e sconfiggere quasi tutte, se non tutte, le malattie. L’AI ci forza a pensare più da umani e per gli umani, ci indica la strada di un nuovo modello economico e dunque sociale. Con l’AI possiamo cambiare il paradigma economico e realizzare un mondo con una migliore distribuzione della ricchezza e con più democrazia. Però nulla arriva gratis e questi cambi di paradigma ci costringeranno a rivedere i nostri concetti di etica, estetica e di privacy. L’AI potrebbe essere pericolosa solo se rimaniamo ancorati ai passati paradigmi che tra l’altro sappiamo che dobbiamo cambiare. L’AI, invece, diventa la più grande nostra amica se vogliamo un progresso sostenibile ovvero la nostra sopravvivenza a lungo termine. Dunque facciamocene una ragione: l’AI è qui per restare, perché non solo è inevitabile, ma anche altrettanto necessaria per permetterci di costruire un mondo sostenibile.
ROBERTO SIAGRI