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Strada Chiampizzulon-Tuglia, il sindaco di Rigolato replica a Lepre (Legambiente)

In riferimento alle considerazioni di Marco Lepre, presidente del circolo Legambiente della Carnia-Val Canale-Canal del Ferro, sulla strada Chiampizzulon-Tuglia, proponiamo la replica del sindaco di Rigolato Fabio D’Andrea.

E’ una vita che conosco Marco Lepre: a modo nostro, ci siamo “incrociati”, trovando sempre un punto di collimazione tra tesi ed ipotesi differenti, e a volte profondamente divergenti.
Stimo Marco Lepre per le tante battaglie che ha sostenuto – e per tante ha mostrato la faccia – in questi decenni: battaglie sacrosante, che lui ha sempre rappresentato con correttezza e rispetto, anche nei confronti di controparti imbarazzanti.
L’amore che Marco nutre per il territorio, per la Carnia – in questo è secondo solo a Franceschino Barazzutti – è palese e palpabile.

Bisogna riconoscere a Marco, anche e soprattutto, che quello che fa, che le battaglie che combatte, sono sempre disinteressate, a differenza di personaggi contorti, predicatori mormoni anche del piccolo schermo locale, che la Carnia la usa e la ha sempre usata, per rilanciare solo la propria immagine, e che trattano gli “autoctoni”, quelli che presidiano il territorio 365 giorni all’anno (che non frequentano la montagna solo le domeniche d’estate, meteo permettendo), insomma i “nuovi Sioux”, come gente che non si sa autodeterminare e che non riesce a progettare ed immaginare un processo di sviluppo che parta proprio da quest’ultimi. Senza mai  scendere in campo e sporcarsi le manine… Magari solo per un piatto di lenticchie e/o per quattro fette di salame…

Ci siamo anche scontrati più volte sulla sostanza delle questioni da lui sollevate, non ultima la realizzazione della strada forestale Sostasio-Cima Sappada ed il più delle volte le nostre posizioni sono rimaste equidistanti.

Due le riflessioni concise che voglio esplicitare:
1) S
ulla strada Chiampizzulon-Malga Tuglia credo che Marco abbia “preso un granchio”, perché come lui sa  – anche se non può ammetterlo per tante ragioni – l’opposizione è sproporzionata all’opera modestissima che si va a realizzare. Ha dovuto rincorrere (e rincorrere non è da lui, ahimè), personaggi che da questa vicenda vogliono solamente trarne vantaggio “estetico”. E questo dispiace, perché Marco, di che se ne dica, ha (quasi) sempre saputo distinguere le grandi battaglie dalle mediocri rivendicazioni di corto respiro.
2) Su Legambiente una riflessione: la sua immagine in Carnia non trova consensi e comunque non ha proseliti, oltre ad essere decisamente mal vista un po’ da tutti, perché non cerca il dialogo (soprattutto con le pubbliche Amministrazioni ), non riesce a fare sintesi . Si pone sempre con acredine, con supponenza e soprattutto non cerca un compromesso, che è sempre possibile. Insomma quelli di Legambiente sono visti come quelli del NO. A prescindere. Ogni confronto allora diventa inutile e anche quando si potrebbero raggiungere mediazioni significative, tutto viene vanificato da questo retropensiero che Legambiente non abbandona mai.

Allora mi chiedo: a chi giovano questi atteggiamenti e quali risultati si possono raggiungere?

FABIO D’ANDREA