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A Majano un corso pratico per recuperare i muri in pietra a secco

Dal 2015 l’Ecomuseo delle Acque del Gemonese organizza i cantieri del paesaggio, inseriti all’interno della Scuola Italiana della Pietra a Secco di ITLA Italia. Si tratta di corsi pratici, aperti alla popolazione e a tutte le persone interessate, che si propongono di fornire ai partecipanti il metodo base e i consigli utili per recuperare i muri in pietra a secco ancora presenti sul territorio. Dopo Artegna, il prossimo cantiere scuola si svolgerà a Majano nella frazione di Susans, dal 18 al 23 settembre, con la collaborazione del Comune, nell’ambito di un processo partecipativo che ha visto coinvolta la comunità locale per la realizzazione di una mappa di comunità.

L’attività dei cantieri, condotti da maestri artigiani, prevede l’approfondimento delle tecniche di taglio delle pietre, il calcolo dell’angolo di inclinazione del muro e del suo spessore, la costruzione e posa delle calandre, la posa delle pietre di fondazione e l’elevazione del muro. Con i corsi si è consolidata una tradizione di collaborazione tra civici volontari, appassionati, cittadini e istituzioni, che permette di tramandare un’arte antica, accrescere cultura e capacità personali e nel contempo restituire al territorio una parte della propria storia. Per il cantiere di Susans sono ancora aperte le iscrizioni (contattare il 338 7187227).

I muri in pietra a secco sono fra le strutture più antiche create dall’uomo, utilizzate per sostenere ripiani e terrazzamenti da coltivare o per delimitare i confini a protezione dei terreni agricoli. Costituiscono dei manufatti oggi difficilmente realizzabili a causa del sempre più esiguo numero di persone in grado di costruirli a regola d’arte. Purtroppo molti muri vengono rifatti legando le pietre con malta cementizia: tutto questo costituisce un danno non solo dal punto di vista paesaggistico, ma anche ecologico, statico e idrogeologico. Le opere in pietra a secco, che hanno modellato la verticalità dei pendii in un gran numero di piccoli appezzamenti di terra, sono minacciate dall’abbandono. Il sistema costruttivo che le caratterizza, se non viene costantemente tenuto in efficienza e mantenuto, subisce un rapido degrado, spesso irreversibile.

(foto di Graziano Soravito)