Emanuele Buzzi chiede il sostegno dei tifosi per ritornare in Coppa del Mondo
Emanuele Buzzi ci crede sempre. L’esclusione dalle squadre nazionali di sci alpino, delle quali faceva parte dalla stagione 2014-2015, era nell’aria dopo due stagioni complicate, tanto che l’ultima apparizione in Coppa del Mondo risale al marzo 2022 e l’ultimo ingresso in zona punti (cioè un piazzamento nei primi 30) era arrivato un anno prima. A primavera sui social il carabiniere aveva scritto: «Sono state un paio di stagioni molto difficili, un lungo percorso per imparare a convivere con dei problemi di salute mentale che non mi permettevano di allenarmi e performare come potevo, senza dimenticare qualche caduta di troppo, che non ha aiutato. Nonostante ora sarà più complicato, ho la motivazione per rimettermi in gioco e tornare al mio livello». La carriera di Buzzi ha avuto una svolta il 19 gennaio 2019, quando al termine della classicissima discesa di Wengen, chiusa con uno splendido sesto posto (al momento il suo miglior risultato in carriera), è caduto infilandosi con le gambe sotto i teloni del parterre d’arrivo. La diagnosi è stata durissima: frattura del piatto tibiale con trauma distorsivo contusivo e interessamento del legamento crociato posteriore del ginocchio destro. In pochi secondi, insomma, il ventottenne cresciuto nello sci club Sappada è passato dalla consapevolezza di essere al livello dei migliori discesisti del mondo a ritrovarsi in una stanza di ospedale. Un infortunio che ha condizionato gli anni successivi: nella stagione ’19-’20 ha ottenuto un nono e un decimo posto in Cdm, dando la sensazione a tratti di essere tornato quello pre Wengen. Poi, però, nella stagione seguente non è andato al di là di una diciannovesima posizione (con uno squillo ai Mondiali di Cortina, 13° in superG) e nella ’21-22′ non ha mai fatto meglio di 36°. Ora Buzzi riparte dalla Coppa Europa, senza però il supporto della federazione. Così è nato il “Project Lele 2023-2024”, con il quale chiede a tifosi e appassionati di contribuire al suo sogno, ovvero rientrare nel massimo circuito per proseguire la strada verso le Olimpiadi di Milano Cortina 2026. «Tornare ad essere a tutti gli effetti un discesista di Coppa del Mondo richiede un grande impegno dal punto di vista della volontà, ma anche dal lato economico – spiega il velocista -. Per quanto riguarda la motivazione, sono pronto ancora una volta a metterci tutto me stesso». Il contributo minimo per fare parte di “Project Lele” è di 40 euro e la somma raccolta verrà utilizzata per coprire i costi delle trasferte per gli allenamenti e le gare. La donazione può essere effettuata dal sito internet emanuelebuzzi.com.
(foto Pentaphoto)