Il majanese Viezzi e il carnico Del Missier esultano al Giro d’Italia Ciclocross di Tarvisio
Dal soffuso e costante bramito dei cervi in calore nella notte tarvisiana alle urla di esultanza per la prima maglia rosa di stagione, una stagione simbolica per il Giro d’Italia Ciclocross, che ieri ha iniziato la sua 15esima edizione. Al mattino la nebbia ha avvolto il campo gara alle falde del monte Priesnig per poi lasciare spazio a un caldo sole autunnale e all’alta pressione. Condizioni perfette per il Gran Premio Città di Tarvisio – Ciclocross senza confini, internazionale di classe C2 sotto l’egida dell’UCI che ha aperto il calendario della Corsa Rosa. È mancato il fango ma a fiaccare le gambe ci hanno pensato le aspre pendenze su un percorso esigente, con molti rilanci e cambi di ritmo. Può quindi dirsi riuscita la scommessa del Bandiziol Cycling Team che, con la regia dell’ASD Romano Scotti, ha ospitato il GIC in una località inedita, nella città dai tre “non-confini” (con Austria e Slovenia) e delle quattro lingue (Italiano, Friulano, Tedesco e Sloveno), accogliendo con la consueta ospitalità friulana 500 atleti tra gara internazionale, abbinata nazionale e promozionale giovanissimi G1-G5.
«Ci sono sempre piaciute le sfide, ma qui a Tarvisio gli amici del Bandiziol Cycling Team si sono superati: gara inedita, apertura del GIC e rango internazionale. Complimenti ragazzi – saluta Fausto Scotti rendendo gli onori al Comitato Locale – avete colto in pieno lo spirito della famiglia ASD Romano Scotti. Certo, le cose da limare non mancano mai, ma la città è sulla buona strada per grandi eventi ciclistici del futuro. C’è un potenziale grandioso, si respira sport in tutte le sue forme. Abbiamo iniziato alla grande la quindicesima edizione, con un bel sole e con tantissimi bambini, che sono stati tra gli elementi più belli qui. Sono il futuro. Grazie a tutti gli organizzatori, alle forze dell’ordine e ai volontari! Buon rientro a casa!».
UNA GIORNATA DI SPORT NELLA NATURA – A dispetto della fama di cittadina fredda, un cado sole di inizio autunno ha preservato il Tarvisiano giusto per il periodo di svolgimento delle gare, potendo far apprezzare a tutti gli ospiti il paesaggio mozzafiato. A descrivere le bellezze locali un ospite d’onore in cabina di commento al fianco dello speaker ufficiale Moreno Martin, l’ex giornalista sportivo RAI e ex atleta del GS Forestale Luciano Zanier (per 12 anni tecnico della squadra nazionale di sci).
Entusiasta il vice presidente del Consiglio Regionale Stefano Mazzolini: «Questa è la prima volta del Giro d’Italia Ciclocross a Tarvisio, ma, non deve essere l’unica ma una delle tante. La Regione è presente perchè dobbiamo sostenere queste iniziative che sono legame con turismo slow e in bicicletta. Il Ciclocross Senza Confini rappresenta il FVG, voi ci onorate della vostra presenza e noi ci impegneremo a sostenere questi eventi sempre più. Grazie Giro d’Italia Ciclocross per aver creduto in noi».
Per Alessandro Brancati, vice presidente vicario del CR FCI Friuli Venezia Giulia, in rappresentanza del Presidente Stefano Bandolin si è trattato di un «percorso stupendo, per il quale ringraziare Bandiziol e Bevilacqua per aver organizzato senza temere il salto nel buio. Tarvisio ritorna sulla scena inyternazionale del ciclocross dopo aver ospitato tante gare internazionali negli anni ’90. È quello il livello cui speriamo di tornare. Intanto però la festa rosa in Friuli continua perché tra soli 7 giorni saremo a 70 km da qui, a Osoppo, per la seconda tappa. Grazie ASD Romano Scotti per averci inclusi nella vostra meravigliosa creatura».
Con il plauso dell’assessore allo sport di Tarvisio, Mauro Muller, è felicissimo il presidente del Comitato di Tappa Mauro Bandiziol: «Il motto è: Friuli, ospiti di gente unica. Vi abbiamo accolti nel miglior modo possibile. Abbiamo visto delle belle gare, specialmente nelle categorie giovanili, che è il settore in cui operiamo direttamente. Sono gioie immense, grazie Giro d’Italia Ciclocross per aver colto questa scommessa. L’abbiamo vinta insieme».
LA CRONACA DI CORSA
UOMINI OPEN – 60 minuti di incertezza e colpi di frusta dal primo all’ultimo giro. La gara regina della tappa inaugurale della Corsa Rosa ha visto gli attuali protagonisti del panorama crossistico nazionale darsele di santa ragione, senza esclusione di colpi A una prima fase di gara caratterizzata dalla presenza di tre coppie in 30” è seguita una lunga schermaglia tra Marco Pavan e Federico Ceolin. Tra il piemontese di Rivoli e il veneziano si è presto frapposto il terzo incomodo, Antonio Folcarelli, autore della sua consueta partenza diesel e rimonta tenace («Come al solito partenza benino e rimonta fino alla fine» il suo commento). Al primo tentativo di allungo, forse prematuro, di Pavan, ha risposto nei due giri conclusivi Federico Ceolin, che ha vinto la resistenza di Folcarelli. Sino al penultimo passaggio dai box il trio era diviso da soli 15”, mentre nella parte finale dell’ultimo giro Pavan ha tirato leggermente i remi in barca. Trionfo tra due ali di pubblico per Federico Ceolin (Bibione Cycling Team), in rettilineo d’arrivo ricco di piccoli tifosi e ciclisti in erba plaudenti, in pieno stile passaggio di consegne del Giro d’Italia Ciclocross. «Grazie a tutti per il tifo magnifico, il tracciato è stato duro e la gara combattuta sino alla fine, il che per lo spettacolo fa solo bene – spiega la neo maglia rosa Ceolin – I miei colleghi mi hanno fatto davvero sudare, speriamo di continuare con questo bel colore per tutta la stagione!». Non si dà certo per vinto Marco Pavan dopo aver dato buona mostra di sé per tutta la gara: «Non tutte le sconfitte vengono per nuocere, ora so benissimo dove lavorare e che errori non fare più: la prossima volta mi farò trovare ben pronto e la battaglia per la maglia rosa continuerà».
Veste una maglia importante per il ciclismo professionistico italiano, quella della Green Project CSF Bardiani Faizanè, ma da oggi i colori di Luca Paletti saranno il bianco e il rosa, per onorare la sua performance come miglio giovane della gara uomini open dopo una lotta ruota a ruota con Tommaso Cafueri: «Non è stata una partenza ottima, ma sono riuscito a ritornare davanti e a sfiorare il podio assoluto. Questo mi rende molto contento, nonché fiducioso per quello che mi aspetta durante la stagione».
DONNE OPEN – Tra gli appuntamenti più attesi di giornata, la corsa internazionale per le donne open era carica di aspettative. E come spesso accade, le ragazze non le hanno tradite, regalando al pubblico assiepato lungo gli ultimi pendii della Pista sciistica “B” del Monte Priestig, attimi emozionanti. Protagonista assoluta di giornata la toscana Francesca Baroni, in forze dal team belga Hubo-Remotive: dopo una foratura nelle primissime fasi di gara ha rimontato tenacemente sul gruppo che si era portato al comando, formato da Carlotta Borello (ASD DP 66) e il duo di casa Alè Cycling Team Lucia Bramati & Eva Lechner. Dopo due giri di studio, la toscana ha rotto gli indugi, guadagnando progressivamente terreno sino a consolidare il vantaggio sui 30”. Alle sue spalle l’esperta Lechner ha mollato leggermente la presa (salvo rifarsi sotto nel finale), mentre Bramati ha ingaggiato una lunga sfida con la piemontese Borello. Al traguardo fa festa Francesca Baroni, ma anche una pimpante Lucia Bramati, che festeggia il ritorno sul podio del Giro d’Italia Ciclocross, precedendo Carlotta Borello. Per Francesca Baroni il gradito ritorno in rosa: «Questa gara è stata veramente dura, perché con un percorso ricco di salite e discese il ritmo è stato molto alto sin da subito. Ho avuto la sfortuna di bucare subito e sono rimasto attardata, ho cambiato bici e poi ho rimontato, per fortuna è andato tutto al meglio. Il percorso è davvero bello, desidero fare i complimenti al Giro d’Italia. Non ci siamo studiate, la competizione in gruppo era alta e al momento opportuno ho attaccato cercando di prendere più vantaggio possibile, conoscendo il valore delle mie avversarie».
Intensa e ricca di emozioni la sfida per la maglia bianca di miglior giovane (riservata alle ragazze della categoria donne juniores, che corrono in promiscuità con le più grandi): l’emiliana Greta Pighi festeggia la sua prima maglia bianca in carriera al GIC, marcando la casella per il suo team Alè Cycling Team. La bianca arriva dopo un’intensa battaglia con Martina Montagner (DP 66) che ha dovuto demordere solo per un guasto meccanico insolito (rottura della sella) che l’ha costretta a un mezzo giro a piedi, tra gli applausi del pubblico. La Pighi, che si è messa in mostra sin dalle primissime battute ha commentato: «Sono molto felice, la maglia bianca era un piccolo obiettivo di inizio stagione, ne sono fiera. Il percorso era molto bello, molto duro dove c’erano dei punti tecnici sui quali pensavo di poter fare la differenza. Avevo visto giusto, ho spinto lì ed è proprio in quei punti che ho preso un margine rassicurante. Ci vediamo a Osoppo per difendere questa maglia bianca dalle mie agguerritissime colleghe».
JUNIORES – La prima delle partenze internazionali parla decisamente friulano grazie all’assolo del majanese Stefano Viezzi (DP 66), autore di una condotta di gara magistrale e sempre in crescendo, inizialmente in compagnia del veneto Lorenzo De Longhi (Zanolini Post Sudtirol), con quale era andato in fuga dal secondo giro, e poi in solitaria nelle tornate conclusive, in un climax di potenza che gli è valso il gap di mezzo minuto su De Longhi. Circondato dagli affetti più cari e dal tifo rigorosamente in friulano, a caldo la neo maglia rosa ha così commentato: «Vincere a casa è sempre bello, ci sono i miei nonni a vedermi e tutta la mia famiglia. Questa vittoria è per loro! Sentivo bene la gamba e a metà gara ho capito di poter spingere sempre più». Soddisfatto anche De Longhi: «Ho pagato nel finale ma sono felice della performance, essendo partito male ho sofferto lo sforzo nelle gambe, ma siamo solo all’inizio». Menzione di merito per l’umbro Giacomo Serangeli (ASD DP 66), che ha rincorso e poi superato Cristian Fantini nella lotta per il terzo gradino del podio: «Ho perso la catena all’incirca a metà gara e ho disputato tutto il resto della corsa in rimonta».
ALLIEVI UOMINI – È sempre la gara più attesa programma di giornata, la categoria di transizione, di crescita, dei grandi numeri, dei campioni in erba e dei ciclisti per diletto. Tutti insieme in una importante fase della crescita umana e sportiva: anche Tarvisio non ha tradito le aspettative con ben 99 atleti al via divisi in 1° e 2° anno.
Gara tiratissima quella dei secondo anno, con Grigolini e Carosi che hanno tentato prima la fuga, raggiunti poi da Kevin Pezzo Rosola e infine anche da Pietro Deon, in una corsa mai doma, piena zeppa di scatto, controscatti e tensione positiva palpabile. Sol nel finale ha mollato l’osso Carosi, lasciando spazio per una intensa volata a tre, vinta da Kevin Pezzo Rosola (Zanolini Post Sudtirol) su Filippo Grigolini (Jam’s Bike Buja) e Pietro Deon (Sanfiorese).
La contesa dei primo anno, valida invece per la maglia bianca, sembra una continuazione del liet motiv dello scorso anno, con i fratelli Cingolani a dominare in lungo e in largo, concedendosi il lusso si arrivare entrambi a braccia al cielo, in una passerella d’onore. Ma per gli ordini di arrivo esiste un primo ed esiste un secondo: la ruota vincente è quella di Filippo sul gemello Tommaso. Ottimo terzo uno straripante Francesco Dell’Olio (Fusion Bike) autore di una gara intensa e tutta in rimonta.
DONNE ALLIEVE – É veneziana, ma è nata a Oderzo, in provincia di Treviso. Già due volte tricolore del ciclocross. E ora è in rosa, perchè la corsa delle allieve è sua: Nicole Righetto (Velociraptors) vince a Tarvisio e fa sua la maglia, precedendo Nicole Azzetti (Zanolini Post Sudtirol) e la tricolore figlia d’arte Giorgia Pellizotti (Sanfiorese). La Righetto, autrice di una condotta di gara impeccabile sin dai primi metri, ha impresso da subito un ritmo deciso che ha letteralmente tagliato fuori le avversarie. Tanta grinta, rosa meritatissima!
ESORDIENTI UOMINI – É il toscano Riccardo Frosini (Olimpia Valdarnese) a conquistare la tappa Tarvisiana, dopo un serrato confronto con il friulano Simone Gregori (Ciclistica Pieris). Colpo su colpo di pedale, i due si sono sfidati e alternati in testa, sino all’affondo decisivo di Frosini, che si aggiudica la prima maglia rosa-avion. Terzo Alessio Borile (Grava Team).
DONNE ESORDIENTI – Tra le donne esordienti di secondo anno Alice Viezzi (Bandiziol Cycling Team) regala una grande gioia al team organizzatore con la maglia rosa, precedendo Isabel Di Sciuva e Matilde Carretta.
MASTER – Si comincia più o meno da dove si era concluso lo scorso anno. La gara inaugurale della quindicesima edizione, con l’onere di testare per prima la bontà del percorso, ha registrato tra i protagonisti tre corridori ben noti, che hanno già vestito la rosa e ora tornano a confermarla. Tra i Fascia 1 alza le braccia al cielo il carnico Marco Del Missier (Bandiziol Cycling Team), che nei giorni scorsi ha collaborato al disegno e al tracciamento del circuito di gara. Festa grandissima, dunque, in casa Bandiziol, che può celebrare tutti gli sforzi di questi giorni anche con una maglia rosa-avion dei cicloamatori: «La vittoria non posso che dedicarla a Mauro Bandiziol, ha dato il cuore per questa manifestazione, alla quale ho contribuito anche io con piacere nei giorni scorsi – spiega la prima maglia rosa della 15esima edizione – Ora desidero confermare la maglia rosa gara per gara, ne sarei molto felice. Io poi mi divido tra ciclocross e sci alpinismo, coniugo queste meravigliose discipline invernali, riesco così ad avere tanto motore e confermo che fa tanto bene».
Il valdostano Corrado Cottin (Cicli Benato) è invece il trionfatore della Fascia 3, mentre l’habitué Massimo Folcarelli (Folcarelli Racing Team), da Anzio, conferma il cartellino nella Fascia 2. Chiara Selva (Spezzotto Bike Team) è invece la prima maglia rosa delle Master Women.
Domenica 8 appuntamento classico al Parco del Rivellino di Osoppo.
(in copertina Stefano Viezzi nella foto di Alessandro Billiani)