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Cani da catastrofe, importante addestramento nazionale in Friuli

A Visco dal 7 al 9 ottobre si terrà un addestramento nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico delle unità cinofile da ricerca in catastrofe. Vi prenderanno parte undici cinofili provenienti da Puglia, Lazio, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Piemonte e due istruttori della scuola nazionale cinofila del Soccorso Alpino e Speleologico.

Oltre alla tradizionale attività di ricerca presso la struttura del Comune di Visco, ormai consolidata e gestita dalla Associazione Cani Da Catastrofe, si svolgerà una attività specifica per l’individuazione da parte dei cani di persone travolte da materiali inerti a seguito di crolli, frane o materiali alluvionali. Tali condizioni di lavoro sono sempre molto difficili per i cani che devono abituarsi a svolgere le ricerche in contesti complessi dove l’insieme è dato da polvere, rumore, difficile movimentazione, inquinamenti olfattivi di vario genere.

In uno scenario da catastrofe come il crollo di un edificio, la norma è la presenza di frigoriferi pieni di prodotti alimentari e tutto ciò che è contenuto in un’abitazione,  inclusi gli scarichi fognari e prodotti chimici di varia origine. Sulle macerie i cani vengono preparati a percepire anche soltanto un leggero effluvio dell’odore umano, per poi definire con la massima precisione possibile la fonte dell’odore e segnalarla al conduttore.

Un addestramento, quello di Visco, fondamentale per operare in scenari complessi, come da poco accaduto in Val Formazza.

È da pochi giorni rientrata dal Piemonte la cinofila friulana Michela Beltrame che ha operato con Gan, cane di razza Kelpie, sullo scenario della frana della Val Formazza che ha travolto due escursionisti. Gan, assieme ad altre due unità del Soccorso alpino e spelologico, unità cinofile del soccorso alpino della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco, ha effettuato delle ricerche in una zona ancora esposta alle scariche di materiale e interdetta ai soccorritori. Operando a notevole distanza dalla sua conduttrice Gan è risultato determinante nella individuazione di uno dei due sepolti, risultati entrambi deceduti. In tale scenario l’operatività delle squadre era subordinata alle condizioni della frana, soggetta ancora a crolli. Solo grazie alla possibilità di evacuare con rapidità i cani dalle zone di possibile pericolo, è stato possibile risolvere la situazione e portare al compimento il recupero dei sepolti.

Da tempo il Dipartimento della Protezione Civile ha individuato nel Soccorso Alpino e Speleologico uno dei riferimenti di primaria importanza nel caso di eventi calamitosi nominando un rappresentate permanente presso la Sala Situazione Italia, il centro di coordinamento nazionale che raccoglie, verifica e diffonde le informazioni di protezione civile. Negli eventi sismici e nelle catastrofi naturali più recenti il Soccorso alpino e speleologico è quindi intervenuto, a fianco del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, con l’impiego sia di unità cinofile che con il personale tecnico specializzato.