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Casasola-Viezzi, doppietta majanese al Giro d’Italia Ciclocross di Osoppo

Grandi manovre ieri ai piedi della rocca di Osoppo, nello storico parco del Rivellino, fortificato a partire dal 1807 dal principe Eugenio Napoleone direttamente su incarico del fratello imperatore. In quello che è stato pensato come forte strumento difensivo, in questo caso le grandi manovre sono state tutt’altro che belliche, ma gioiosamente sportive, grazie al Giro d’Italia Ciclocross. Al Rivellino si è infatti tenuta la seconda tappa della Corsa Rosa del fango, organizzata dalla Jam’s Bike Team Buja in memoria dell’indimenticato Jonathan Tabotta, con la preziosa e consolidata collaborazione dell’ASD Romano Scotti e il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia.

È qui che il verde del parco si è confuso col rosa, il bianco e l’avion, colori del Giro d’Italia Ciclocross nella sua quindicesima edizione, che a Osoppo ha offerto ad atleti e appassionati un percorso impegnativo, di difficile interpretazione, con numerosi cambi di ritmo su e giù per le fortificazioni interrate e i ripidi terrapieni, che il pubblico ha potuto apprezzare come tribune naturali. E, soprattutto, un percorso e un evento di rango internazionale di classe C2 sotto l’egida dell’Unione Ciclistica Internazionale.

Un terreno di intensa sfida, con gare quasi sempre incerte sino agli ultimi metri, complice anche il terreno compatto per l’assenza di precipitazioni. Al più, sotto le secolari fronde degli alberi del Rivellino le battaglie sportive sono state tutte per difendere le maglie rosa conquistate a Tarvisio dagli assalti ripetuti degli atleti che via via entrano in forma, in fondo in pieno stile di queste terre, che hanno resistito agli assedi del 1805, 1813 e 1848. Qualcuno è riuscito a respingere le cariche, qualcun altro no.

Particolarmente soddisfatta la presidentessa del Comitato di Tappa (Jam’s Bike Team Buja), Gessyca Baldassa: «Una due giorni bella, stancante, meravigliosa. Non potevamo sperare di meglio! Ci vediamo domenica prossima a Corridonia per il prosieguo e del GIC…e speriamo al Parco del Rivellino il prossimo anno».

Felice, come spesso succede in giornate simili, il presidente dell’ASD Romano Scotti, Fausto Scotti: «Abbiamo assistito a uno spettacolo meraviglioso, tanti bambini e tantissimi atleti giovanili. Grazie a questi magnifici ragazzi e a tutta la comunità civile e politica che si è stretta attorno alla Jam’s Bike per il magnifico lavoro svolto. È sempre un piacere immenso tornare a Osoppo! Ci vediamo presto, continuate così».

Per il sindaco di Osoppo, Luigino Bottoni: Ormai non riusciremmo più ad immaginare l’ottobre del Parco del Rivellino senza il Giro d’Italia Ciclocross! Grazie ASD Romano Scotti per aver dato anche questa volta ampia fiducia al nostro territorio e all’ASD Jam’s Bike Team Buja. A voi il mio più grande ringraziamento, perché il lavoro dietro le quinte è sostenuto da tantissimi volontari, Un lavoro egregio, eccelso».

IN MEMORIA DI JONATHAN – Al professionismo ci sarebbe arrivato di gran lena, se un tumore non gli avesse sbarrato la strada come il più insormontabile degli ostacoli in una gara di ciclocross. Jonathan Tabotta 17 anni fa la sua corsa l’ha affrontata a tutta sino a quando non gli è più rimasta una goccia di energia in corpo, ed è volato via a un passo dalla laurea in medicina con tesi, guarda caso, sul cancro. Terzo ai campionati italiani allievi di ciclocross nel 2000, secondo nel 2000 tra gli juniores dietro il futuro campione del mondo Franzoi, ancora terzo nel 2011 e per diverse volta nella nazionale azzurra di ciclocross, il giovane atleta friulano ha lasciato un vuoto enorme in tutta la comunità sportiva bujese, che dal momento della sua scomparsa lo ricorda ogni anno con una gara di ciclocross che è diventata una vera e propria classica del panorama nazionale, per la quinta volta consecutiva tappa del Giro d’Italia Ciclocross. Anche oggi, ancora una volta, Jonathan Tabotta c’è stato, nel cuore e nelle pedalate di tutti gli atleti sui sentieri che lo hanno visto crescere e divertire e sul palco premiazioni il fratello e la mamma hanno omaggiato i vincitori e le maglie rosa della seconda tappa.

LA CRONACA DELLE GARE

UOMINI OPEN – Corsa ad alta tensione, giocata su filo della resistenza psicologica oltre che sulle gambe. Ritmo altissimo con giri del circuito che sono arrivati anche a sfiorare i 7’30” e soprattutto ampie fasi di confronti a distanza. Lotta di nervi e di muscoli, lo deve aver capito subito Federico Ceolin, in maglia rosa (Bibione Racing Team), che al secondo giro ha rotto gli indugi credendo di trascinare qualcun altro in fuga. Un invito che è caduto nel vuoto, d’altronde è sempre raro vedere una maglia rosa che attacca sin da subito, cominciando così un lungo confronto a distanza, una sorta di elastico tra i 40” e i 25” sul gruppo inseguitore composto da Gioele Bertolini (FAS Guerciotti Premac), Samuele Scappini (FAS Guerciotti Premac), Antonio Folcarelli (Folcarelli Racing Team) e la maglia bianca Luca Paletti, con un indomito Filippo Agostinacchio in continua rincorsa a causa di un problema meccanico che l’ha tagliato fuori dal primo gruppetto. Situazione sostanzialmente invariata dal secondo al sesto giro e così, se Ceolin può confermare la rosa in perfetta solitudine, i posti d’onore sono regolati allo sprint, con Bertolini e Folcarelli che staccano Paletti nelle ultime curve e arrivano nell’ordine. Visibilmente soddisfatto il veneziano di Torre di Osto Federico Ceolin, che consolida il primato in vetta alla classifica: «L’idea non era di andar via da solo, ma non mi hanno seguito, allora ho tirato dritto e giro dopo giro ho guadagnato quel che serviva per andare, anche se non potevo mai essere tranquillo perché dietro non hanno smesso un attimo. Forse credevano che avrei ceduto ed è stata anche una lotta di nervi. Ho corso poco in estate, mi sono riposato il giusto per puntare tutto sul ciclocross, la mia disciplina preferita. Con la squadra nuova il morale è molto alto. Le gare del GIC sono divertenti: un ottimo inizio, difenderò questa maglia rosa sino alla fine». Per l’emiliano Luca Paletti, che già core nel grande ciclismo con la CSF Green Project Bardiani Faizanè, l’obiettivo di giornata è centrato con la conferma in sicurezza della maglia bianca, al termine di una gara «Durissima, non dura. Maglia bianca conservata ed è quel che conta, sono riuscito a partire bene, nel finale ero con Bertolini e Folcarelli, ma erano troppo forti, ho anche provato a staccarli, ma non c’è stato verso e hanno avuto la meglio».

DONNE OPEN – Gara caratterizzata dai colori friulani e, in particolare, quelli della Comunità Collinare. All’avvio sprint della padrona di casa Asia Zontone (nuovamente in maglia Jam’s Bike), ha risposto subito la majanese Sara Casasola (FAS Guerciotti Premac), che dopo un primo giro di studio si è involata in una lunghissima cavalcata solitaria sino al traguardo, mantenendo a debita distanza (invero in crescendo giro dopo giro) un gruppetto di agguerrite inseguitrici pilotato da Eva Lechner e Lucia Bramati (Alè Cycling Team) e da Carlotta Borello, che a un certo punto si sono come disinteressate alla vittoria di tappa per puntare dritte alla maglia rosa, considerata l’attesa di Francesca Baroni, titolare del simbolo del primato. Con la Casasola abbondantemente in testa i riflettori si sono infatti spostati sulle inseguitrici, che non lottavano certo per il semplice piazzamento d’onore. Così, schermaglia dopo schermaglia, non riuscendo nessuna di loro a fare la differenza nel tecnico, si è risolto tutto in volata, dove la superiorità numerica e il giuoco di squadra hanno premiato Lucia Bramati e Eva Lechner (Alè Cycling), rispettivamente seconda e terza, su una ottima e mai doma Carlotta Borello (DP 66). La maglia rosa passa quindi sulle spalle di Lucia Bramati, forte dei due argenti consecutivi. Visibilmente soddisfatta Sara Casasola, che così ha commentato la sua prima comparsa crossistica di stagione: «Sono partita non con un ottimo spunto, sono alla prima gara di stagione e non ho ancora reattività, ma ho visto presto che stavo bene e ho provato a forzare sin dal primo giro, sono contenta anche per le mie giovani compagne, che hanno fatto una gara da protagoniste. Una giornata positiva. Per ora spero di migliorare la forma per arrivare sino all’europeo con una buona condizione di forma».
Sfida intensa anche per la maglia bianca, con valori in campo abbastanza ribaltati a soli 7 giorni dal primo appuntamento di stagione. Una Greta Pighi non brillantissima non è riuscita a tenere il passo delle pari età, scivolando per un soffio dalla top 15 generale, che assegna i preziosi punti. Non è quindi riuscita a mantenere un minimo gap dal bottino consistente ottenuto invece da Arianna Bianchi (FAS Guerciotti Premac), che così le sfila il simbolo della miglior giovane. «È stata una gara tiratissima dall’inizio alla fine, su percorso molto veloce – spiega la neo maglia bianca – ho cercato di partire forte per stare davanti e dare tutto sino al traguardo. Mi hanno dato tanto filo da torcere, ma sono felice della mia gara».

JUNIORES – Corsa ad alta intensità l’internazionale riservata ai ragazzi di 17 e 18 anni, con i primi due giri di lunghissima fila indiana a cui è seguito l’attacco di De Longhi e Gagliardoni-Proietti per tentare di mettere in difficoltà la maglia rosa di Stefano Viezzi, provvisoriamente accasata nella pancia del gruppo. Il friulano di Majano non si è però lasciato sorprendere, tornando sulla testa proprio quando una sfortunata foratura alla ruota posteriore ha messo fuori gioco De Longhi. La seconda parte di gara è stata quindi tutta un duetto Proietti Gagliardoni e Viezzi, con l’umbro che ha cercato in tutti i modi di staccare il friulano, che saggiamente è rimasto alla sua ruota, difendendo la maglia rosa. Sino all’ultima tornata, anzi all’ultimo passaggio tecnico, quando Mattia Proietti Gagliardoni ha messo il piede a terra sulla rampa e Viezzi no, potendo allungare quella manciata di metri che gli ha consentito di trionfare in rosa tra il verde casalingo del Rivellino, anche se fino alla fine l’umbro non ha mollato, tagliando il traguardo a solo 4” di ritardo. Sprint per il terzo gradino del podio: entra in testa sul rettifilo d’arrivo Filippo Agostinacchio, che precede Serangeli, Cao e Sacchet. Festa casalinga, dunque, per la confermata maglia rosa Stefano Viezzi: «Questa domenica me l’han fatta sudare. Purtroppo abbiamo perso De Longhi e mi dispiace perchè sarebbe stato n bel duello. Se poi Proietti non fosse sceso sul rampone ci saremmo giocati la vittoria in volata. É stato davvero bravo. Qui ho un grande tipo e per questo ringrazio tutti quelli che sono venuti a vedermi nella mia gara di casa. La mia rosa è per Jonathan Milan, la squadra e gli sponsor!». Un ottimo Mattia Proietti Gagliardoni così commenta il secondo posto: «Una gara molto dura, un percorso che necessitava di guidare e spingere, ho preso la testa della corsa ma poi è rientrato Viezzi, che mi è rimasto a ruota per due tre giri, ho provato fare un ritmo alto per staccare ma ho pagato e lui quando ha dato la stoccata non sono riuscito a seguirlo per un pelo. Desidero fare grande esperienza in campo internazionale, sono reduce da una stagione impegnativa su strada e ora un po’ alla volta sto entrando in forma. Ma niente scuse, oggi Stefano è stato più bravo».

ALLIEVI UOMINI – Ancora una volta la corsa più ricca di giornata, a questa tornata i partenti sono stati addirittura 120, divisi nelle consuete batterie dei primo e dei secondo anno. Una lunghissima fila indiana ha monopolizzato tutti i trenta minuti di gara e non sono mancati i colpi di scena. Uno su tutti la caduta della catena della maglia rosa dei 2° anno Patrik Pezzo-Rosola, avvenuta già nel primo giro di gara e che ha costretto l’altoatesino figlio d’arte a una lunghissima rimonta he, se non gli è valsa la riconferma in rosa, ha mostrato un alto senso di attaccamento alla maglia. Via libera sin da subito al beniamino di casa, ovvero della Jam’s Bike e in maglia tricolore, Filippo Grigolini, che dopo una corsa da autentico protagonista, sospinto da due ali di pubblico, ha fatto sua tappa e maglia. Arrivi in volata per completare il podio: Gregorio Acquaviva (DP 66) mette le sue ruote davanti quelle di Andrea Tarallo (Guerciotti Salus Development).
Tra gli Allievi 1° anno un pugliese è riuscito a rompere il monopolio dei gemelli Cingolani, pur mancando l’obiettivo della vittoria: il biscegliese Francesco Dell’Olio (Fusion Bike) è riuscito infatti a precedere la maglia bianca Filippo Cingolani, ma il fratello Tommaso era riuscito ad avvantaggiarsi quanto basta per garantirsi il transito in prima posizione sul traguardo di Osoppo. Una gara di spessore, che gli vale l’avvicendamento in famiglia come leader dei giovani. Questo trio, statene pur certi, infiammerà tutta la stagione!

DONNE ALLIEVE – Al termine di una sfida intensa, durata tutta la gara, con alternanza in testa e un arrivo al cardiopalma è Nicole Azzetti (Zanolini Q-35 Sudtirol) a vincere sul traguardo di Osoppo, precedendo di soli 3” Nicole Righetto (Velociraptors), dalle cui spalle strappa la maglia rosa, con il proposito di rinnovare presto la sfida. Si tratta infatti di un ex-aequo in classifica generale, ma vale per la maglia il miglior piazzamento nell’ultima tapa. Terza Carlotta Petris (DP 66). Per la vincitrice Azzetti si è trattato di: «Una gara durissima, tirata sin dal primo giro, dopo un po’ io e Nicole abbiamo deciso di allungare e ci siamo dati qualche cambio. Poi quando ho capito di avere un briciolo in più l’ho staccata quel tanto che bastava, ma lei non ha mai mollato e io dovevo assolutamente reggere di testa. Finalmente, dopo un bel po’, possi dirmi felice e godermi questa maglia rosa».

ESORDIENTI UOMINI – Sfida totalmente interna alla regione Friuli Venezia Giulia quella per la categoria degli esordienti 2° anno. Exploit di Francesco Borile, da San Vito al Tagliamento, in forze alla Grava Bike Team, alla sua prima vittoria nazionale in carriera ciclocrossistica, un successo che gli vale anche la maglia rosa. Dopo un gran bel confronto completano il podio due conterranei: 2° Pietro Bandiziol (Bandiziol Cycling Team) e 3° Luca Montagner (DP 66). A punti ma lontano dal podio la maglia rosa uscente Riccardo Frosini, che cede quindi il simbolo del primato.
Alessio Borile (Grava Bike Team) può dirsi: «Veramente contento di questa vittoria, non me lo aspettavo, sono felice di complimentarmi con gli organizzatori per l’ottimo percorso. Lo scorso anno nel ciclocross non è andata benissimo, ma quest’anno la gamba gira, ora metto la maglia rosa nel mirino».

DONNE ESORDIENTI – Corsa molto incerta, che ha visto protagoniste Matilde Carretta e Alice Viezzi, sulla falsa riga di quanto accaduto la scorsa settimana a Tarvisio. Alla fine l’ha spuntata la friulana in maglia rosa e ASD DP 66, che ha potuto festeggiare cosi: «Spero di arrivare sul podio agli italiani ma nel mentre desidero difendere questa maglia. La dedico infatti alle mie amiche, che sono riuscite a venirmi a vedere, alla mia squadra e ai miei genitori». Sul terzo gradino del podio Rebecca Anzisi della Jam’s Bike Team Buja.

MASTER – Giornata di sfide intense tra i cicloamatori, autori di gare con ritmo serrato e incerte sino alle ultime curve, favorite dal fondo battuto e perfettamente asciutto nella mattinata osoppana dalle fresche temperature. Antonio Macculi vince tra i Fascia 1, Marco Del Missier cede a due curve dall’arrivo dopo una gara ad alta intensità e mai del tutto definita, caratterizzata da continui scambi in testa. Terzo, a 12”, Samuel Mazzuchelli. Nella Fascia 2 si conferma ancora una volta Massimo Folcarelli, mentre in piazza d’onore c’è Carmine Del Riccio molisano trapiantato in Alto Adige. In Fascia 3 ancora una contesa sino agli ultimissimi metri: se la aggiudica in volata Giuseppe Dal Grande su Flavio Zoppas. A pochi secondi la maglia rosa uscente Corrado Cottin, che deve così cedere il simbolo del primato. Tra le donne, conferma di Chiara Selva (Spezzotto Bike Team).

(in copertina Sara Casasola al traguardo nella foto di Lisa Paletti per ASD Romano Scotti)