Cercivento e la sua acqua in primo piano nell’incontro promosso da Lidrîs Furlanis
Riceviamo da Luca Boschetti, già sindaco di Cercivento oltre che consigliere regionale nella passata legislatura, e pubblichiamo.
“Gestione del Sistema Idrico Integrato: in Regione, in Carnia, a Cercivento”: questo il titolo dell’incontro che si è tenuto nella sala consiliare di Cercivento sabato 18 novembre a cura dell’Associazione Culturale Lidrîs Furlanis di Talmassons, durante il quale sono intervenuti Franceschino Barazzutti (già sindaco di Cavazzo Carnico, Consorzio del Bacino Montano Tagliamento e presidente del Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento) e il sottoscritto.
Nel salutare i numerosi cittadini presenti, la presidente dell’associazione, prof.ssa Odorico Katia, ha voluto ringraziare l’Amministrazione comunale per la concessione della sala, sottolineando però l’assenza degli amministratori ed assessori (che pure erano stati ufficialmente invitati) e spiegare il motivo per cui si è voluto organizzare l’incontro proprio a Cercivento, unico comune in Friuli a gestire il servizio idrico ancora in autonomia. Da anni, infatti, l’associazione organizza sul territorio friulano incontri ed assemblee pubbliche legate al tema dell’acqua nelle sue diverse implicazioni, in cui io e Barazzutti siamo stati più volte coinvolti anche in “Furlania”.
Ma perché proprio a Cercivento? Come specificato sopra, Cercivento risulta essere l’unico Comune del Friuli a gestire in totale autonomia il sistema idrico, ma ancora per quanto? Com’è ad oggi diversamente gestito il SII (Sistema Idrico Integrato) in regione ed in Carnia rispetto a Cercivento? Questi aspetti sono stati dettagliatamente spiegati dall’inossidabile Barazzutti, che da una vita si occupa di queste tematiche e da una vita si batte per l’autonomia della gestione idrica nel nostro territorio sul modello delle Province Autonome di Trento e Bolzano. Un’accurata analisi la sua, supportata dalle chiare immagini che hanno illustrato la gestione del bene comune più prezioso, l’Acqua, dalle nostre montagne al Medio e Basso Friuli (si pensi alle lunghe ed attuali battaglie dei Comitati della Bassa per le fontane), con specifici riferimenti ai complessi passaggi di gestione da parte di aziende “foreste” quali A2A, Hera ed ex Carniacque fino al CAFC che, risulta evidente a tutti, fondano il loro utili su un bene essenziale quale l’acqua e la sua “gestione”. Importante l’ultimo passaggio di Franceschino, in cui fa riferimento ad una Società Multiservice, a cui gli alti vertici stanno lavorando, che dovrebbe inglobare anche il CAFC e gestire non solo il sistema idrico, ma anche il sistema di raccolta rifiuti: acqua+rifiuti=maggiori utili. Quanti cittadini del Friuli sono a conoscenza di questi “magheggi” all’interno delle segrete stanze? Ne verranno messi al corrente a giochi fatti, nel momento in cui puntualmente verranno recapitate le bollette a domicilio che puntualmente verranno pagate dai “buoni e solerti” friulani?
Le stesse domande si pongono i cittadini di Cercivento che, ad oggi, non hanno avuto modo di sapere, nonostante le diverse richieste di incontri pubblici andate a vuoto e negate con motivazioni a dir poco dubbie, quale sarà il loro destino: continueranno a gestire in modo virtuoso ed autonomo la “loro acqua” o saranno obbligati ad allacciarsi alle reti del CAFC? Questi i quesiti che ho posto ereditando una battaglia iniziata dal mio predecessore e lottando con i cittadini affinché la gestione dell’acqua rimanesse autonoma. Quesiti ai quali l’attuale amministrazione, guidata dal sindaco Fracas, non ha dato ancora risposta. È necessario ricordare che, con la sentenza della Corte di Cassazione n. 11359/2020 è stato disposto il subentro in CAFC nella gestione del SII del Comune di Cercivento e che in data 11.02.2019 il Comune di Cercivento ha presentato istanza per l’accertamento dell’esistenza dei requisiti “acque di pregio” previste dal D.Lgs 152/2006, art. 147 poi modificato dall’art. 62 della Legge 221/2015 (come attuato in diversi piccoli comuni montani in Italia) e che il 18.03.2022 l’AUSIR comunicava l’avvio del procedimento relativo alla pratica. Cosa ne è stato di questo procedimento? Tutto sospeso?
L’unico amministratore di minoranza in sala, che ci tiene a sottolineare essere presente per senso civico in quanto l’invito dell’Associazione non è stato inoltrato dalla Segreteria, interviene affermando che di recente il sindaco e la Giunta hanno avuto incontri con i responsabili ed amministratori del CAFC e AUSIR (Autorità unica per i Servizi idrici), i cui esiti sono ignoti. Pare comunque che il CAFC abbia fatto forti pressioni affinché il Comune ceda le proprie reti e subentri nel CAFC stesso chiedendo se, par fare questo, è necessario il passaggio in Consiglio Comunale o sia sufficiente il passaggio in Giunta. Motivi per cui ho più volte chiesto un incontro pubblico che mi è stato puntualmente negato, con la motivazione che “verrà eventualmente organizzato dall’Amministrazione stessa nei tempi e modi ritenuti opportuni”. Ci chiediamo cosa significhi “eventualmente” e quali sarebbero i “tempi e modi opportuni”. Forse quando i giochi ormai sono fatti? Quale miglio tempo e modo se non la condivisione con la cittadinanza? Come giustamente ha sottolineato Barazzutti, sindaco durante la ricostruzione post terremoto e per 25 anni di Cavazzo: cosa significa condivisione democratica se non essere responsabili in prima persona degli oneri ed onori che derivano dall’indossare la fascia tricolore?”
È emerso quindi un quadro piuttosto complesso, da cui comunque si evince chiaramente la poca trasparenza da parte dell’attuale Amministrazione comunale su un tema profondamente sentito dai cittadini di Cercivento e non solo, visto che è a rischio un principio sacrosanto di questa piccola e virtuosa comunità. Un esempio, simbolo dell’autonomia e dell’autodeterminazione dei cittadini per quello che è forse il loro bene più prezioso e sacro: l’Acqua!
LUCA BOSCHETTI