Monte Croce Carnico, Mazzolini: «Per il traforo con Fedriga incontreremo e breve i vertici carinziani»
«Ora l’urgenza è trovare una soluzione immediata per ovviare al problema della frana di Passo Monte Croce. Il problema è importantissimo perché si blocca una viabilità internazionale e stiamo aprendo un dialogo con la Carinzia per trovare la soluzione migliore. L’amministrazione degli ultimi mandati di Paluzza, del PD di Mentil e Scrignaro, aveva sterilizzato i rapporti con la Carinzia. La vallata dell’Alto Bût sta morendo per le loro scelte, per l’immobilismo amministrativo con cui hanno condotto il loro lavoro. Le chiacchere che stanno facendo questi signori lasciano il tempo che trovano, bisogna risolvere la situazione, iniziare a ragionare sul futuro del collegamento transfrontaliero che da Timau e arriva in Austria». Lo dice Stefano Mazzolini (Lega), vicepresidente del Consiglio Regionale Fvg.
Ricordiamo che le opzioni ora possibili sarebbero due: il tunnel o una strada che di nuovo andrebbe a snodarsi ed arrampicarsi sulla dorsale montana con altro percorso. Il tunnel potrebbe anche essere a pagamento con limitazioni ai mezzi pesanti e la vecchia strada diventare una strada turistica estiva
«L’intenzione sarebbe quella di attivare temporaneamente la mulattiera che dalla terza curva sale verso Rio Collinetta e aggirare l’interruzione stradale che al momento blocca il traffico in entrambi i sensi di marcia – sostieme Mazzolini -. Del problema del collegamento chiuso ho parlato direttamente con l’ingegner Marsella, responsabile area dell’Anas, con il quale abbiamo condiviso la necessità di individuare una soluzione definitiva».
La posizione di Mazzolini è più indirizzata verso il progetto ventilato sin dagli anni ‘60 di costruire un traforo che possa definitivamente ovviare il problema delle famigerate curve del tratto estremo della 52bis. «Assieme al presidente Fedriga abbiamo deciso di fare un incontro da realizzare in tempi rapidi con i nostri omologhi d’oltralpe, il presidente della Carinzia Peter Kaiser e il suo assessore Martin Gruber con cui abbiamo già preso contatto – spiega -. Vogliamo intavolare il dialogo per un cantiere importante, tra la nostra Regione e i vicini austriaci. Una tale opera infrastrutturale creerebbe un’apertura potenziata verso l’estero con riflesso positivo per turismo e commercio di tutta la vallata e della regione. L’intenzione d’un impegno serio c’è tutto, come s’è concretamente dimostrato durante il primo mandato di governo regionale, come tutt’ora si sta dimostrando durante questo secondo. Bisogna trovare le risorse e cominciare a ragionare su un piano concreto. Anche l’Unione Europea deve partecipare con le risorse economiche a questa opera di carattere internazionae», conclude Mazzolini.