Il docufilm sulla storia dei preti di Glesie Furlane al “Sociale” di Gemona
In occasione della recente mancata approvazione del Messale in lingua friulana da parte della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), il docufilm “Missus, l’ultima battaglia” di Massimo Garlatti-Costa, che racconta la storia dei preti di Glesie Furlane (www.glesiefurlane.org) per il diritto di pregare nella propria lingua madre, sarà proiettato domenica 17 dicembre alle ore 16.30 al Cinema Sociale di Gemona.
«Dopo la levata di scudi per la mancata approvazione del Messâl Roman par Furlan, la recente scomparsa di pre Giulio Ziraldo e la precedente di pre ‘Sef Cjargnel protagonisti del documentario “Missus, l’ultima battaglia”, abbiamo ritenuto fosse il momento per riproporlo – spiega pre Romano Michelotti, presidente di Glesie Furlane e anch’egli presente con mons. Roberto Bertossi nel docufilm realizzato nel 2017 da Massimo Garlatti-Costa -. L’impegno di Glesie Furlane per il Messale tradotto in friulano non è solo di questi ultimi giorni o mesi, ma di oltre 50 anni: l’auspicio è che le autorità, le associazioni e le persone che hanno inviato lettere al cardinale Matteo Maria Zuppi nelle ultime settimane, non si accontentino di aver fatto la buona azione: confidiamo in una partecipazione numerosa anche domenica al cinema di Gemona. L’intento anche di questa iniziativa non vuole essere una contrapposizione contro qualcuno – continua pre Romano Michelotti -, bensì testimoniare una volta di più quanto fede, cultura e identità siano in Friuli parte dello stesso patrimonio che affonda le radici nella nostra Chiesa di Aquileia».
“Missus, l’ultima battaglia” riassume proprio il lungo cammino intrapreso dopo il Concilio Vaticano II, quando il 28 agosto 1974, un gruppo di preti friulani chiede ai propri vescovi di celebrare Messa nella propria lingua: il friulano. Dopo oltre mezzo secolo sono ancora in attesa di una risposta ufficiale completa da parte del Vaticano. “Missus, l’ultima battaglia” racconta la storia degli ultimi preti di Glesie Furlane, la Chiesa dei friulani, nella loro giornaliera battaglia per mantenere viva la loro lingua. È la storia di Davide contro Golia, di una cultura millenaria contro l’inevitabilità della globalizzazione.
Dopo la Bibie par furlan, il Lezionari e un patrimonio inestimabile di Canti liturgici in lingua friulana, rimane ancora l’attesa per l’autorizzazione del Messâl in lingua friulana: «Glesie Furlane continuerà questo cammino, fiduciosa che anche il Messâl Roman par Furlan verrà approvato – evidenzia pre Michelotti -. Ringraziamo i 114 vescovi che già si sono espressi a favore dell’autorizzazione della Tertia Editio Typica in lingua friulana, grazie anche a l’accorata azione dei tre Reverendissimi Vescovi del Friuli, ma ribadiremo la nostra istanza anche in occasione della proiezione di Missus a Gemona».
Rimane aperta anche la petizione avviata a novembre, raggiungibile al link PetizionePerMessaleLinguaFriul