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La Regione dà forfait, salta l’incontro con i carinzani sul Passo Monte Croce Carnico

La giornata di oggi, martedì 19 dicembre, sarebbe potuta essere importante per l’avvio dei lavori per il ripristino della viabilità di Monte Croce Carnico, come spiega il vicesindaco reggente di Paluzza Luca Scrignaro: «La scorsa settimana avevamo richiesto alla Regione e all’Anas la presenza a un incontro transfrontaliero, organizzato su richiesta del sindaco di Kotschach- Mauthen Josef Zoppoth, al quale la delegazione carinziana si sarebbe presentata con l’Amministrazione e i tecnici dirigenti del Dipartimento infrastrutture del Land e dei distretti di Villach e Hermagor – spiega Scrignaro -. L’assessore regionale Cristina Amirante ci rispose che, non potendo partecipare di persona, avrebbe comunque inviato dei tecnici. L’incontro però non si terrà perché nel pomeriggio di ieri, su nostra sollecitazione, ci è stato comunicato che dalla Regione nessuno avrebbe potuto partecipare, come invece era stato garantito, a causa di molte malattie e della contemporaneità di altre riunioni urgenti di fine anno. In considerazione di ciò, nessuno tra i coinvolti ha ritenuto che avesse senso un incontro tecnico, mancando uno dei partner principali».
Per quanto riguarda la possibilità di effettuare altre riunioni a breve, Scrignaro commenta: «Siamo al corrente che probabilmente un incontro tra le Regioni si terrà l’11 gennaio, a distanza di 40 giorni dalla frana che ha chiuso il Passo. Nel frattempo, nella Valle del But, stanno arrivando disdette per l’inverno, più di qualche persona non lavorerà nella stagione invernale, e con molta probabilità  in quella estiva, ma il Passo di Monte Croce Carnico, che conta 400.000 passaggi transfrontalieri annui, per Trieste non rappresenta un’urgenza. Purtroppo nella nostra vallata e nell’area transfrontaliera lo è. Siamo preoccupati per una tempistica che avremmo voluto più celere – conclude il vicesindaco reggente di Paluzza – e ciò non solo per i danni all’economia locale che la chiusura del Passo comporta, ma anche per il buon nome dell’Italia, che in questo caso è affidato al tempestivo ripristino del collegamento stradale internazionale».

QUI LA REPLICA DI STEFANO MAZZOLINI