Dalla Fondazione Friuli un Bando Welfare da 600.000 euro
La Fondazione Friuli ha presentato il nuovo Bando Welfare, che anche quest’anno mette a disposizione 600mila euro per progetti di welfare di comunità e a sostegno di famiglie impegnate nella cura di minori, anziani e disabili. I progetti, della durata massima di un anno, potranno essere presentati da soggetti delle province di Udine e Pordenone, nell’ottica di nuove forme di alleanza tra pubblico e privato e tra profit e non profit. Le domande dovranno essere fatte entro il 29 febbraio. Il bando si avvale della collaborazione dell’amministrazione regionale e del sostegno di Intesa Sanpaolo.
“Fin dall’avvio di questo Bando, ormai otto anni fa, la parola d’ordine è sempre stata: sperimentare!” ha dichiarato il presidente della Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini. “Infatti, solo con la sperimentazione si può immaginare di trovare soluzioni a problemi complessi nell’interesse generale – ha continuato -. Assieme alla Regione e a Intesa Sanpaolo è stato possibile così sostenere attività che hanno puntato all’inserimento e all’inclusione attraverso sport, lavoro e scuola, ad acquisire dotazioni tecnologiche innovative, a rendere diffuso l’uso di moduli di sollievo per le famiglie. In più, la sperimentazione ha consentito di investire anche sulla prevenzione e l’esempio del progetto ‘Anziani in Movimento’ è entusiasmante per i risultati che sta portando. Ora, con questo nuovo Bando, il nostro sostegno continua affinché le sperimentazioni di successo, come sta già avvenendo, si traducano in buone pratiche consolidate per il miglioramento continuo della qualità della vita delle nostre comunità”.
Questo quadro è supportato anche dai risultati finali della ricerca triennale svolta dall’istituto Jacques Maritain su impatti e cambiamenti generati dalla Fondazione Friuli attraverso i finanziamenti del Bando Welfare.
“I progetti sostenuti dal 2020 al 2022 hanno indirizzato gli sforzi nei confronti dei familiari caregiver e il numero di beneficiari è passato nel triennio da 110 a 230 per ogni progetto – ha spiegato il consulente scientifico Luca Bianchi -. Anche la partecipazione dei volontari è aumentata: mediamente sono stati 11 nel 2020 e 15 del 2022”.
Altro elemento caratterizzante è che il bando della Fondazione Friuli non è servito solo per erogare direttamente dei servizi, bensì anche per creare quel ecosistema fondamentale per difendere e valorizzare il welfare di comunità.
“Gli interventi finanziati non si sono dedicati esclusivamente all’erogazione di prestazioni e servizi riguardanti il sostegno e l’assistenza delle persone fragili – continua Bianchi – ma hanno anche mirato, laddove possibile, a un suo empowerment in un’ottica di inclusione sociale. La percentuale di progetti che hanno svolto attività formative è cresciuta nel corso del triennio, passando da un già solido 50% del 2020 al 60% del 2022. Come conseguenza, nei progetti che hanno previsto questo tipo di attività formative, abbiamo assistito a un aumento di quelli che hanno generato un incremento di competenze per le fasce vulnerabili, arrivando all’85% degli interventi. Altro obiettivo raggiunto è stato l’aumento della percentuale di progetti che hanno generato opportunità occupazionali per le fasce vulnerabili, il 67% nel 2022”.
“L’inclusione, la riduzione delle disuguaglianze e il benessere delle persone sono al centro del nostro modo di essere non solo banca, ma anche istituzione al servizio della collettività – ha dichiarato Francesca Nieddu, direttrice regionale Veneto est e Friuli Venezia Giulia di Intesa Sanpaolo -. È per questo che confermiamo il nostro sostegno alla Fondazione Friuli che ha un ruolo fondamentale per il territorio e, stimolando una sinergia stabile tra pubblico e privato e valorizzando progetti di qualità, ha migliorato la qualità della vita di molte persone in condizioni di fragilità”.
“Sono profondamente interessato ai risultati del Bando Welfare 2024 della Fondazione Friuli – ha detto nelle conclusioni della presentazione l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi -. Questo progetto non solo ha ampliato significativamente il suo raggio d’azione, servendo un numero maggiore di beneficiari, ma ha anche innovato nel modo di approcciare il welfare di comunità, puntando sull’empowerment e l’inclusione sociale. La Fondazione Friuli ha dimostrato concretamente come un approccio innovativo e cooperativo possa, non solo rispondere alle esigenze immediate delle persone, ma anche costruire le basi per un futuro più equo e inclusivo. Questo metodo di lavoro rappresenta un modello per altre iniziative regionali e nazionali, dimostrando che il vero cambiamento avviene quando le istituzioni lavorano assieme per il benessere collettivo. L’esperienza del Bando Welfare della Fondazione Friuli, quindi, è una testimonianza di come tale collaborazione possa migliorare la vita delle famiglie. La Regione Friuli Venezia Giulia è orgogliosa di supportare progetti che, come questo, promuovono un welfare comunitario, attento ai bisogni del territorio e capace di rispondere efficacemente alle sfide odierne”.