Protezione civile, Riccardi incontra sindaci e coordinatori del Sandanielese
“Siamo a un nuovo tornante della storia della grande esperienza della protezione civile: stiamo facendo insieme un passo avanti nella regione dove è nata, per rendere questo sistema, oggettivamente indispensabile, ancora più forte e più sicuro, a tutela del cittadino e delle comunità, a protezione del nostro ambiente, partendo da condizioni di piena sicurezza nelle quale deve muoversi il volontariato di protezione civile, e con lui i capisquadra, i coordinatori e i sindaci; in una piramide che ci vede tutti direttamente coinvolti, dove la base e l’apice sono indispensabili l’uno all’altro, per servire con tempestività e competenza chi è nella necessità”.
Lo ha sottolineato l’assessore con delega alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, che ieri sera ha incontrato sindaci e coordinatori di protezione civile del Sandanielese per fare piena chiarezza sugli effetti della modifica al Decreto legislativo 81 apportati circa due mesi fa dal Parlamento.
All’incontro, che si è tenuto nella sala consiliare del Municipio di San Daniele del Friuli, sono intervenuti numerosi primi cittadini della zona, coordinatori e capisquadra di gruppi comunali e di distretto, il direttore centrale della PcrFvg Amedeo Aristei, il responsabile di servizio del volontariato della PcrFvg, Nazzareno Candotti, e Daniela Iuri per l’avvocatura della Regione. A fare gli onori di casa il sindaco Pietro Valent.
“Le attività di protezione civile che possono svolgere i volontari in piena legalità – ha spiegato Riccardi – rientrano in scenari di emergenza conclamata e in scenari di prevenzione del rischio definitivi dalla legge: si tratta di scenari molto ampi ma ben codificati”.
Riccardi ha ribadito più volte l’importanza della “Formazione obbligatoria e continuativa del volontario che deve sempre operare in sicurezza, intervenendo comunque in squadra. Sono in corso i lavori di ultimazione del campus formativo nella sede di Pcr di Palmanova: qui potranno essere ospitati, anche in modalità residenziale, gli uomini e le donne che devono svolgere il corso base e i volontari che devono svolgere l’aggiornamento; entrambi gli iter saranno revisionati con una proposta di formazione sia a distanza che in presenza. Fondamentale poi l’impiego dei dispositivi di protezione individuale (Dpi) e la massima collaborazione con la sala operativa regionale (Sor): in questo modo ogni singolo volontario sarà tutelato dalle tre polizze della Protezione civile in caso di incidente. Non ultima la visita medica: per aiutare gli altri è necessario curare per prima sé stessi, con attività costanti di prevenzione”.
Su proposta della Protezione civile FVGa, sarà portata all’attenzione di un tavolo nazionale permanente di protezione civile la tematica dell’uniformità dell’impiego dei Dpi nelle varie regioni della Penisola e delle modalità di azione nei vari scenari di emergenza in Italia: oggi alcuni di questi aspetti sono difformi e ciò emerge in caso di collaborazioni e missioni nazionali e internazionali.