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Protezione civile, Riccardi incontra sindaci e coordinatori della Carnia

“Il volontario di Protezione civile deve utilizzare i dispositivi individuali di protezione, aver superato le visite sanitarie e svolto l’attività formativa adeguata agli scenari di intervento. Si tratta di condizioni indispensabili per ripristinare la normale attività”.

Lo ha ribadito l’assessore regionale con delega alla Protezione civile Riccardo Riccardi in occasione dell’odierno incontro di approfondimento sull’applicazione del .Lgs.81/2008 all’ambito del volontariato. Al suo fianco,  nella sede della Comunità di montagna della Carnia, il direttore centrale di Protezione Civile Fvg Amedeo Aristei, il direttore del servizio volontariato Nazzareno Candotti e Daniela Iuri per l’avvocatura della Regione Fvg. In apertura è intervenuto anche Ermes De Crignis presidente della Comunità di montagna della Carnia, sede della riunione.

Dopo il precedente incontro, lo scorso gennaio, con i primi cittadini della Carnia, Riccardi ha voluto incontrare oggi oltre ai sindaci anche i  coordinatori di Protezione civile per informare e approfondire in merito all’applicazione della modifica introdotta nel decreto legislativo n. 81/2008 che per il mondo del volontariato vede esclusa la prima parte ai fini delle responsabilità penali mentre vede applicabile solo la parte formativa e l’uso dei dispositivi di protezione individuali.

La modifica normativa indica in maniera definitiva come sindaci e coordinatori di Protezione civile non siano assimilabili a datori di lavoro e dirigenti nell’ambito della sicurezza sui luoghi di lavoro, “ma – ha spiegato Riccardi – è necessario avere chiaro il perimetro all’interno del quale si inserisce la specifica attività di protezione civile perché nell’applicazione del decreto solo le attività riconosciute all’interno di uno scenario di rischio definito dal dipartimento nazionale sono escluse dalla parte legata alle conseguenti responsabilità. Non ci sono dubbi che una situazione conclamata di emergenza con tanto di decreto rientri nel perimetro delle attività di protezione civile”.

E, in ogni caso, secondo Riccardi “va utilizzata una procedura più stringente rispetto a quanto fatto fino ad oggi”. L’assessore regionale ha assicurato l’impegno della Regione nel venire incontro alle diverse esigenze dei gruppi di Pc del territorio, da quelli dei Comuni più grandi alle realtà più piccole.

“Continueremo a mettere a disposizione – ha concluso Riccardi – tutte le risorse che servono per la fornitura dei Dpi e stiamo approfondimento gli aspetti legati ai percorsi formativi coerenti con le attività da svolgere per poter ripartire con le attività ma, senza dubbio, coloro i quali non effettueranno la formazione non potranno essere operativi come volontari”.