Alla scuola “Manzini” di San Daniele si parla di neuroscienze
Prosegue martedì 26 marzo la prima edizione di “Dopo la campanella – serate culturali al Manzini”, una serie di incontri culturali pensati per aprire le porte dell’istituto scolastico di San Daniele alla popolazione locale. L’appuntamento è nell’aula multimediale alle 18. L’intento è quello di rafforzare il legame con il territorio attraverso la libera fruizione di pillole culturali sotto forma di lezioni aperte. Il format ormai sperimentato con grande partecipazione durante i precedenti incontri, crea un ambiente di condivisione culturale particolarmente stimolante.
La terza serata sarà all’insegna delle neuroscienze, con la professoressa Federica Marcuzzi e il suo “Il labirinto dei ricordi – come fa il cervello a formare la memoria?”. La professoressa Marcuzzi guiderà i presenti addentrandosi nei meandri del cervello, seguendo un filo rosso che parte dalla storia di un uomo che ricordava troppo, attraversa il percorso di una lumaca di mare e si conclude con quegli eventi che è impossibile dimenticare. La strada da percorrere è una fittissima rete di cellule nervose.
BIOGRAFIA
Federica Marcuzzi, dopo la maturità scientifica, si laurea in biotecnologie all’università di Udine. Inizialmente appassionata di genetica, durante la laurea specialistica si innamora della neurobiologia e decide di iscriversi alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste. In questo ambiente ha modo di collaborare e confrontarsi con persone provenienti da tutto il mondo. Consegue poi il dottorato in Neuroscienze (curriculum genomica funzionale e strutturale). Durante gli anni di dottorato si occupa di neurodegenerazione, in particolare di malattia di Parkinson, pubblicando numerosi articoli su riviste scientifiche. Svolge in seguito un post dottorato presso l’università degli studi di Udine, durante il quale si occupa anche di cancro. Nel 2016 inizia la sua avventura nel mondo dell’insegnamento, con un occhio sapiente al passato di ricerca, cercando di trasmettere ai suoi studenti lo stesso amore per la scienza e la ricerca che ha caratterizzato la sua vita.