Strada Tuglia-Cjampizzulon: in Consiglio Regionale le voci di comitati e associazioni
Durante l’audizione odierna in IV Commissione del Consiglio Regionale, presieduta da Alberto Budai, la Comunità di Montagna della Carnia ha confermato la necessità di realizzare la strada che collega Sappada a Prato Carnico, mentre il comitato dei cittadini e i geologi hanno evidenziato diverse criticità. All’audizione dei portatori di interesse ha preso parte anche l’assessore regionale alle Risorse Forestali Stefano Zannier.
A succedersi tra gli intervenuti, il presidente della Comunità di Montagna Ermes De Crignis, i rappresentanti del comitato Salviamo i sentieri Cai 227-228, il Cai, Legambiente, i responsabili di Fareambiente, Fare Verde Onlus, Ecoitaliasolidale e i rappresentanti di Consumatori attivi.
La strada, come è stato evidenziato, “è in fase avanzata di realizzazione per “sostituire il preesistente sentiero escursionistico del Cai, ormai inagibile, un’arteria da rendere camionabile in un’area fragile a rischio idrogeologico”.
Il consigliere regionale Massimo Moretuzzo (Patto-Civica) ha ricordato che “è importante fare il punto della situazione per capire l’approccio che dobbiamo avere in fase progettuale per risolvere un problema delicato per l’ambiente”.
Marco Lepre di Legambiente Carnia ha parlato di pianificazione e analisi dei costi e benefici: “Noi non siamo contrari alle strade forestali ma quando si interviene in montagna bisogna fare molta attenzione per il mantenimento dell’equilibrio ambientale e per gli aspetti storico culturali”.
Dalla relazione geologica di Dario Tosoni sono emerse le criticità del territorio che presenta forti rischi geologici, pericolosità valanghive e idrauliche: “Le strade impattano sulla rete idrogeologica generando ulteriori rischi di frane”.
“Il tratto di strada – ha incalzato il professor Maurizio Ponton di Legambiente Fvg – si trova in una località che rappresenta una sintesi di pericolosità idrogeologica, innescando frane anche in tempi recenti. Disboscando si è provocato un processo difficile da ripristinare. Le strade hanno un’utilità quando è documentata, ma non è questo il caso”.
Giovanni Duranti, presidente del consiglio regionale del Club alpino italiano, ha chiesto rispetto reciproco nella condivisione di temi così importanti: “Mantenere 666 percorsi non è cosa da poco, grazie alla legge regionale 36 riceviamo 350mila euro all’anno che non coprono tutti gli oneri”.
“La fragilità della montagna in Carnia richiede interventi mirati e condivisi ex ante, non ex post”, così Francesco Greco di Fare Verde Fvg.
Barbara Puschiasis del comitato Salviamo i sentieri Cai 227-228 e Consumatori Attivi, ringraziando l’assessore e i consiglieri per l’audizione, ha voluto però lamentarsi del ritardo nella risposta alla richiesta in autotutela, sottolineando che “si tratta di un bacino di trentamila abitanti interessati dagli interventi: sul Monte Pleros la ghiaia sta già portando a valle la strada e il sentiero 227 non esiste più”. Al termine del suo intervento, Puschiasis ha auspicato un’azione di moral suasion da parte della Regione sui Comuni al fine di precludere la strada agli usi che non siano esclusivamente agro-silvo-turistici, chiedendo in proposito momenti di confronto con i cittadini.
Sul fronte istituzionale, perplessità e contrarietà è stata espressa da Rosaria Capozzi (M5S): “Il dialogo con i territori è essenziale, noi avevamo proposto l’introduzione del dibattito pubblico che però non è stato accolto”. Secondo Furio Honsell (Open Fvg) questa è un’opera “che è stata sconsigliata dai tecnici: una realizzazione improvvida, non discussa coi cittadini. L’importante è non perseverare nelle progettazioni di questo tipo”.
“Se vogliamo valorizzare il turismo nella zona – ha evidenziato il dem Massimo Mentil – dobbiamo ritarare i progetti per evitare ulteriori danni al territorio”.
Serena Pellegrino (Avs) ha visto l’ultima frana in diretta e ha riletto il documento sottoscritto da alcuni attuali consiglieri, all’epoca contrari al progetto della strada anche camionabile: “Chiedo quale sia la posizione della Giunta” ha chiosato Pellegrino, sottolineando “l’importanza di tutte le valutazioni di impatto, da non sottovalutare mai”.
Da Moretuzzo, invece, due domande alla Giunta Fedriga: “Oggi sono emerse diverse criticità: chiedo se ci siano altri progetti in essere che rischiano casi simili e se il quadro normativo attuale sia adeguato per gestire in modo migliore l’iter”.
L’assessore Zannier ha risposto ai consiglieri regionali presenti, sottolineando che “gli incontri ci sono stati e ci saranno, non è mancato il dialogo. Il progetto è in capo alla Comunità di Montagna, quella che deve spiegare le scelte portate avanti: avevano tutti gli strumenti per analizzarle e, nel caso lo avessero ritenuto opportuno, fermarle”.
De Crignis ha dichiarato che la decisione di realizzare la strada è frutto delle richieste formulate dai quattro sindaci del territorio: “Il recupero del tratto di strada interessato dai dissesti sarà comunque recuperato”, ha concluso.