Da oggi la caserma dei Carabinieri di Paluzza è intitolata a Giuseppe Nieddu
Oggi a Paluzza ha avuto luogo la cerimonia di intitolazione della Caserma sede della locale Stazione Carabinieri all’Appuntato Scelto Giuseppe Nieddu, decorato di Medaglia d’Oro al Valore Civile “alla memoria”.
La cerimonia commemorativa, a cui hanno presenziato il Comandante Interregionale Carabinieri “Vittorio Veneto”, Gen. C.A. Maurizio Stefanuzzi, i figli del decorato, il Comandante Generale emerito Gen. C.A. Luigi Federici, il vicepresidente del Consiglio Regionale Stefano Mazzolini, l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli, la già parlamentare Manuela Di Centa, il Prefetto di Udine Domenico Lione, i sindaci di Paluzza, Cercivento, Sutrio e Treppo Ligosullo, il Comandante della Legione Carabinieri “Friuli Venezia Giulia” Gen. B. Francesco Atzeni, ha avuto inizio con la resa degli Onori al Comandante Interregionale Carabinieri “Vittorio Veneto” da parte un picchetto in armi, a cui si sono uniti i Gonfaloni dei Comuni su cui il Comando Stazione ha competenza territoriale, i medaglieri e i labari delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, a cui è seguito l’alza bandiera e un momento di raccoglimento in ricordo dei Caduti e la lettura della “Preghiera del Carabiniere”.
Il momento più significativo della cerimonia è stato lo scoprimento di una lapide commemorativa dedicata al graduato a cui è stata intitolata la Caserma e la benedizione da parte del Cappellano Militare del Comando Legione Carabinieri “Friuli Venezia Giulia”.
A chiusura della cerimonia, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Udine, Col. Orazio Ianniello, nel suo intervento, ha ricordato il sacrificio di Giuseppe Nieddu, un eroe del quotidiano che si è dedicato alla difesa della popolazione, consapevole di mettere in pericolo e di perdere la propria vita, per adempiere fino in fondo al giuramento prestato. Questo testimonia il legame indissolubile tra l’Arma e le popolazioni e che si caratterizza per la territorialità, cifra distintiva dell’Arma che si esprime nella diffusione capillare delle Stazioni Carabinieri, veri presidi di legalità, vicinanza e ascolto.
Il vicesindaco reggente di Paluzza Luca Scrignaro, nel sottolineare lo stretto rapporto tra i cittadini e i carabinieri, che si traduce nella proficua presenza dello Stato, ha ricordato che l’intitolazione della caserma a Nieddu non è solo un riconoscimento al carabiniere e alla persona, ma anche e soprattutto un simbolo del servizio prestato dall’Arma.
Barbara Zilli, che ha portato i saluti del Presidente della Regione Fedriga, ha colto l’occasione per evidenziare che quella di oggi non è solo una cerimonia formale e solenne ma è anche una cerimonia che unisce una comunità sotto uno spirito di appartenenza che tanti giovani carabinieri hanno potuto testimoniare con la loro opera e il loro sacrificio, sacrificio che spesso viene dimenticato ma che invece deve essere ricordato a tutti e alle nuove generazioni.
Manuela Di Centa ha inteso ricordare che la caserma dei Carabinieri è considerata come la “casa di tutti” e che i valori che si ritrovano nei carabinieri sono i medesimi che sono alla base dello sport e cioè coraggio, determinazione, professionalità, solidarietà e l’essere sempre pronti a dare qualcosa agli altri.
Infine, il Comandante Interregionale Carabinieri “Vittorio Veneto” si è detto emozionato nel constatare la vicinanza e l’affetto dimostrato ai carabinieri, vicinanza e affetto che responsabilizzano e impongono all’Arma di operare con sempre maggiore determinazione per garantire la sicurezza di questi territori e delle popolazioni che nei carabinieri ripongono la loro fiducia.
La Stazione Carabinieri di Paluzza è stata istituita nel 1995 e dipende dalla Compagnia di Tolmezzo. È presente nell’attuale sede dal 1996 e ha competenza su circa 4.518 abitanti dei comuni di Paluzza, Cercivento, Sutrio e Treppo Ligosullo.
Il motivo della scelta di intitolare la Stazione alla figura di Nieddu è dovuto al legame che il militare ha avuto con questa terra. Nato ad Alà dei Sardi (SS) il 24 gennaio 1952, ha prestato servizio presso la Stazione Carabinieri di Paularo e successivamente alla Compagnia di Tolmezzo in qualità di addetto alla Squadra di Polizia Giudiziaria fino al 1983, anno in cui con la moglie Ivana De Marco, originaria di Paularo, e i tre figli, Paolo, Tiziana e Francesca (quest’ultima portatrice dalla Medaglia d’Oro concessa al padre), si trasferì nella regione d’origine.
Mentre era in forza al Nucleo Operativo della Compagnia di Olbia, all’alba del 8 dicembre 1991 fu trucidato a colpi di fucile da caccia da un pregiudicato di Orune, in agguato fuori della propria abitazione.
Le indagini successive, che portarono alla cattura dell’assassino, permisero di appurare che il movente dell’omicidio era da associare all’impegno professionale profuso dal militare in quel territorio. In particolare, i risultati ottenuti nella conduzione di un’investigazione su un traffico di banconote falsificate e lo spaccio di stupefacenti in cui l’omicida rivestiva un ruolo di vertice in seno all’organizzazione criminale.
Per il valore dimostrato, il coraggio e lo sprezzo del pericolo spinti fino all’estremo sacrificio, il 17 novembre 1992 il Presidente della Repubblica ha conferito a Giuseppe Nieddu la Medaglia d’Oro al Valor Civile “alla memoria”.
La lapide scoperta durante l’odierna cerimonia di intitolazione della caserma riporta la seguente motivazione: “Con intelligente e rischiosa attività di indagine in ambienti delinquenziali, acquisiva probanti elementi a carico di un pericoloso criminale che, per assicurarsi l’impunità, non esitava a colpirlo proditoriamente a morte. Chiaro esempio di eccezionale coraggio e sprezzo del pericolo spinti sino all’estremo sacrificio. Olbia (SS), 8 dicembre 1991”.