La Regione stanzia 5 milioni per la riapertura di Passo Monte Croce Carnico
Con un emendamento approvato dal Consiglio regionale è stata approvata una norma che, al fine di garantire la riattivazione del collegamento transfrontaliero tra Friuli Venezia Giulia e Austria, autorizza l’Amministrazione regionale a finanziare gli interventi di messa in sicurezza dei versanti del collegamento viario transfrontaliero del Passo di Monte Croce Carnico interrotti dalla frana occorsa lo scorso dicembre. Con la stessa norma si è approvata la spesa di 5 milioni di euro, per il 2024, necessaria al ripristino dei versanti.
È quanto ha sostenuto, in sintesi, l’assessore regionale alle Infrastrutture e al territorio Cristina Amirante oggi pomeriggio in Consiglio regionale dopo l’approvazione all’unanimità di un emendamento nell’ambito del disegno di legge 18 Disposizioni multisettoriali e di semplificazione in discussione in Consiglio regionale. La norma prevede anche la stipula di un’apposita convenzione con Anas, il gestore della strada statale 52 bis “Carnica” sulla quale si è verificato l’evento franoso.
La Regione, è stato spiegato nell’intervento dell’assessore, mette a disposizione di Anas 5 milioni di euro, per finanziare il progetto presentato dalla stessa società lo scorso 28 marzo e che nei successivi venti giorni la stessa Amministrazione regionale ha autorizzato in tutti i suoi aspetti, paesaggistici, di conformità urbanistica e ambientali.
Nella giornata di domani, è stato anche precisato, la Giunta regionale prenderà atto dei contenuti della Convenzione proposta da Anas e avanzerà alla stessa società che gestiste la strada la richiesta di avvio dei lavori per rendere concreto il cronoprogramma che prevede che gli interventi possano essere realizzati durante il periodo estivo per essere conclusi entro la fine dell’anno.
Nel frattempo, si è costituito il Gruppo di lavoro tra Regione Fvg e il Land della Carinzia per approfondire gli elementi necessari alla individuazione di un assetto viario definitivo di collegamento tra Italia e Austria.
MENTIL «L’emendamento alla legge omnibus è il primo atto concreto, dopo 150 giorni dalla frana di Passo Monte Croce Carnico e a un mese della consegna da parte di Anas del progetto esecutivo che ha ottenuto, in tempi brevi, tutte le necessarie autorizzazioni che evidenziano come, comunque, di fronte a un’emergenza c’è stato un iter lungo dove forse si poteva fare meglio in termini di tempestività e di chiarezza di intenti». Lo afferma il consigliere regionale Massimo Mentil (Pd), intervenuto durante il dibattito sul ddl 18, “Disposizioni multisettoriali e di semplificazione”.
«Ora è necessario che Anas avvii celermente i lavori, per rispettare i tempi del cronoprogramma che avevano presentato, in sede di progettazione iniziale – aggiunge l’ex sindaco di Paluzza -. Ci aspettiamo altri atti conseguenti concreti, il primo dei quali è una risposta alle attività commerciali e alle imprese che stanno subendo un danno senza precedenti. Inoltre, è necessario perseguire l’obiettivo di progettare una soluzione alternativa e concreta realizzabile nel medio termine, considerando che il ripristino dell’attuale viabilità sarà da considerare sub iudice, fugando così le preoccupazioni di tutta la vallata e guardando finalmente al futuro con rinnovato ottimismo».
MAZZOLINI Il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Mazzolini nel suo intervento in aula si dichiara molto soddisfatto dell’ulteriore stanziamento di 5 milioni di euro che la maggioranza regionale ha stanziato per la riapertura del Passo di Monte Croce Carnico. «Questo finanziamento si aggiunge ai precedenti 5 milioni di euro già stanziati dal Ministero delle Infrastrutture attraverso Anas, raddoppiando così le risorse disponibili per il progetto – dice Mazzolini -. Ringrazio il presidente Fedriga, il ministro Salvini, l’assessore Amirante per gli stanziamenti economici e la celerità dell’iter autorizzativo. Anche la minoranza ha dovuto ammettere il buon lavoro svolto. Stiamo perfettamente rispettando il cronoprogramma».
«La Regione sta lavorando alacremente per garantire la riapertura della strada entro la fine dell’anno, condizioni meteorologiche permettendo – prosegue Mazzolini -. Il passo, situato in una posizione strategica, è stato chiuso a causa di frane e altre problematiche legate alla stabilità del terreno. La sua chiusura ha causato non pochi disagi sia per i residenti che per i turisti, essendo un importante collegamento transfrontaliero con l’Austria e una via cruciale per l’economia locale, in particolare per quanto riguarda il turismo e il commercio».
«La riapertura del passo è vista come una urgenza assoluta da tutta la regione in particolare verso le aree montane, che sono state le più penalizzate dalla chiusur – conclude l’esponente leghista -. Il doppio investimento sottolinea l’importanza che la Regione attribuisce a questo aspetto e mette in evidenza l’impegno bipartisan per risolvere una questione di vitale importanza per la mobilità e lo sviluppo economico del Friuli Venezia Giulia».