Passo Monte Croce, Mazzolini replica al Patto per l’Autonomia: «Che si vergognino»
“Il presidio del Patto per l’Autonomia al Passo di Monte Croce Carnico è solo fumo negli occhi, che si vergognino”: lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Mazzolini a commento della notizia riportata ieri.
“Mi chiedo come mai il presidio non venga fatto sulla parete di roccia sovrastante, dal momento che chiudono gli occhi al fatto che la parete rocciosa sia da mettere in sicurezza – prosegue Mazzolini -. Quello che stanno facendo, oltre che vergognoso, è mentire ai cittadini del Friuli Venezia Giulia: non serve a niente, ma è solo un brutto esempio di cattiva politica. La Regione sta correndo e sta rispettando perfettamente il cronoprogramma delle autorizzazioni e dei lavori. Prima di riaprire la strada, è necessario mettere in sicurezza tutta la parete, quindi togliere o far cadere a valle i massi giganti prossimi a franare, nessuno può lavorare sotto se prima non si sistema sopra, fatti logici e concreti che quelli di quel partito non capiscono e il meteo poi non sta aiutando. Il Ministro Salvini ha già stanziato 5 milioni tramite Anas e altri 5 la Regione, segno di una volontà congiunta di risolvere quanto prima questo grave problema del passo”.
“Dopo il ripristino della strada, bisogna lavorare per una soluzione definitiva – continua Mazzolini, citato nella lora nota di ieri dagli esponenti dell’Alto Friuli del Patto (“Si prenda finalmente posizione contro il fantomatico progetto del tunnel portato pervicacemente avanti dal consigliere regionale di maggioranza Mazzolini contro ogni misura di buonsenso e contro ogni dato tecnico e di realtà”) -. Come comunità, fino a quando non c’è una relazione tecnica scientifica aggiornata che dice che non si può fare la galleria, dovremo tutti puntare a questo obiettivo che è l’unico che potrebbe dare uno sviluppo concreto alla vallata e alla regione. Nel caso della nuova strada proposta dalla sinistra, che devasterebbe la montagna con gallerie e sopraelevate artificiali nel bosco e soggetta sempre a manutenzione ed eventuali chiusure invernali per neve, il costo della realizzazione sarebbe totalmente a carico nostro, invece nel caso della galleria, i costi sarebbero divisi con l’Austria. A questo punto, la galleria corta ci costerebbe meno della strada, e quella lunga poco di più”.
“Voglio segnalare che tra Slovenia e Austria si aprirà nel 2025 il secondo tunnel, il Traforo delle Caravanche, per una viabilità moderna e che porta sviluppo – conclude l’esponente leghista. Invece qui qualcuno vuole ancora arrampicarsi sulle montagne senza neanche provare prima ad avere un obiettivo più ambizioso. Non capisco perché la sinistra insista tanto per questa strada che ci costerà anche di più”.