CarniaCultura

Paularo, in un volume le vecchie cartoline come paesaggi della memoria

Venerdì 17 maggio alle 17.30 verrà presentato a Palazzo Calice di Villafuori di Paularo il volume di Egidio Screm “La Valle di Incaroio |Paularo, Carnia| Vecchie cartoline come paesaggi della memoria”, edito da Gaspari. Dialogheranno con l’autore il cantautore, poeta e scrittore Gigi Maieron e lo storico della geografia Francesco Micelli.

Screm ha dedicato molti studi di carattere naturalistico (botanico, forestale, geologico) alla vallata carnica in cui è nato. In questo volume tenta di sintetizzare le conoscenze che ha depositato nel tempo, in un originale percorso – una sorta di Guida – in cui utilizza un centinaio di cartoline storiche per evocare la memoria dei luoghi che esse rappresentano.

Le cartoline costituiscono, per certi paesi e per certe vallate, l’unica fonte documentale della storia del territorio. Non è il caso della vallata di Paularo dove il fotografo Giacomo Segalla (1913-1990) ha lasciato un ricchissimo archivio di scatti che fissano il paesaggio e la vita del paese per alcuni decenni e che sono stati oggetto di ricche pubblicazioni.

Potendo contare sulla generosa disponibilità della preziosa collezione di cartoline che Giovannantonio Gortan, noto professionista del luogo, ha costruito negli anni, si è scelto di fare un percorso nella memoria della Valle d’Incaroio guidati da questo oggetto postale di comunicazione che in tempi recenti ha perso gran parte del suo fascino e del suo ruolo di strumento per veicolare notizie, emozioni e sentimenti. Un percorso che si è voluto arricchire di notizie, di pagine scritte da illustri visitatori, di preziosi dettagli scientifici, ma soprattutto di riflessioni che invitino a scavare sulle ragioni delle modifiche radicali del paesaggio che si sono registrate.

La immagine della cartolina diventa così un mezzo di osservazione obiettivo di scorci del paesaggio, della morfologia del territorio, delle attività che hanno definito nel tempo il paesaggio rurale, delle sue peculiarità che letterati, uomini di scienza, artisti hanno fissato, perché sollecitati dalla loro singolarità. La scelta delle cartoline non ha certo seguito un criterio estetico, ma si sono privilegiate quelle che consentono con immediatezza di interpretare il territorio, di coglierne il racconto dei luoghi, la narrazione delle storie di chi li ha forgiati e vissuti.